La vicenda del dormitorio di Brindisi viene da lontano, e come tutte le vicende che hanno una storia, anche questa ha attraversato fasi diverse e risposto ad esigenze differenti nel corso degli anni.
“L’occupazione” della struttura di via Provinciale S. Vito risale ai tempi dell’emergenza degli arrivi degli eritrei che, nonostante avessero diritto all’accoglienza, erano rimasti fuori dal sistema per mancanza di posti. Brindisi nel corso degli ultimi trent’anni è stato sempre luogo di approdo e per un lunghissimo periodo non ha avuto nessun servizio pubblico che intercettasse i bisogni delle persone in arrivo.
Negli ultimi anni qualcosa si è mosso, purtroppo ancora troppo poco rispetto alle esigenze della città. In questo quadro il dormitorio ha svolto una funzione cuscinetto di tante emergenze di cui Brindisi è stata teatro, suo malgrado.
Ora è giunto il momento di prendere atto che le persone che usufruiscono del dormitorio sono una realtà con cui la città deve fare i conti ed è necessario che si apra una discussione pubblica su come utilizzare al meglio quel luogo.
Noi crediamo che il dormitorio debba essere inserito nel novero dei piani di zona e che si possa far si che diventi un vero e proprio dormitorio pubblico gratuito per le persone senza dimora che vivono nel nostro territorio.
L’autogestione delle comunità africane presenti, partita proprio in questi giorni é un’azione importante e lodevole, soprattutto per uscire da una situazione diventata allarmante, ma non sufficiente. E’ indispensabile uscire dalla logica dell’emergenza e predisporre un intervento adeguato che consenta a tutte le persone in difficoltà di usufruire di quel servizio, indipendentemente dalla nazionalità di appartenenza.
Per arrivare a questo obiettivo è necessario dare seguito a strategie per la ricerca dei fondi necessari ed individuare procedure pubbliche trasparenti per la gestione qualificata del servizio.
Quasi tutte le città italiane sono dotate di servizi analoghi ed è arrivato il momento che anche Brindisi superi la logica dell’eterna emergenza e della approssimazione per diventare finalmente una città europea in termini di servizi.
Questa é la proposta collettiva della “Casa del Popolo” di Brindisi.
Brindisi la vogliamo operosa e turistica. Questa proposta di “stabilizzazione” va nella direzione opposta. Finita l’emergenza, dovremmo utilizzare quegli spazi in modo diverso. Casa del Popolo… Di quale Popolo parliamo? Cercate di essere più precisi.