BRINDISI – Il sindacato Cgil e il Silp Cgil con un nota congiunta siglata dal segretario generale Antonio Macchia e il segretario di categoria Marcello Capodieci lamentano la chiusura della sezione della polizia postale ma sottolineano anche come il provvedimento che in Puglia penalizza solo Brindisi stia passando sotto gamba. “Ciò che più infastidisce – affermano – è la mancanza di rispetto che ancora una volta si consuma verso il nostro territorio. E la responsabilità è di noi tutti che non rivendichiamo con forza la nostra identità, ma soprattutto la responsabilità è addebitabile a coloro che ci rappresentano a livello centrale e non sono mai presenti sul pezzo al momento giusto”. Il sindacato giudica la rimappatura «un progetto ingiustificato e immotivato, oltre che in controtendenza: in ogni provincia infatti i Carabinieri stanno aprendo uffici investigativi contro i reati informatici. E` un arretramento della Polizia di Stato che, essendosi già strutturata da tempo, dovrebbe invece investire per innalzare gli standard qualitativi e per offrire i migliori servizi ai cittadini. Quello che accade a Brindisi con la potenziale chiusura della sezione di Polizia Postale è un deja vu che man mano sta erodendo ogni struttura vitale della pubblica amministrazione in provincia. Negli ultimi anni – ricordano – sono stati soppressi la storica sede della Banca d’Italia, l’Ufficio Agricoltura, si è attuato un accorpamento dell’Autorità portuale, sopprimendo di fatto quella Brindisina, idem dicasi per la Camera di Commercio, per l’Arsenale, così come per la soppressione del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco ed adesso si intende colpire anche la Sezione della Polizia Postale. Si dimentica però che Brindisi è una città di frontiera fra le più esposte, con un transito passeggeri notevole e questo dovrebbe bastare a sensibilizzare sulla necessità di avere un punto di vigilanza ben strutturato». Quindi l’affondo: “Nel 2017, nell’era della digitalizzazione, della comunicazione online, del cyberbullismo, pedopornografia, e- commerce, cyber guerra, tale scelta la si considera un’offesa all’intelligenza di chi vive il proprio tempo”.