BRINDISI – Eravamo stati facili profeti un mese fa – era il 29 ottobre – quando, sulla nostra testata, parlammo dell’ambizioso progetto che prevedeva la rimodulazione della falesia, la rinaturalizzazione dei luoghi attraverso il ripascimento e la collocazione di barriere soffolte ad un miglio dalla costa.
Secondo il capitolato d’appalto, quei lavori prevedevano solo la messa in sicurezza dei luoghi e lo dimostrano la presenza del divieto di accesso alle scalette e la presenza di grossi massi alla base della falesia che rendono impossibile l’accesso in mare. Nonostante il progetto originario – scrivemmo – prevedesse la copertura di quei grossi massi con l’apposizione di sabbia (il rinascimento, ndr), interpellando il Responsabile unico del progetto, ovvero l’architetto Casuccio, si era scoperto che questa operazione non era compresa nel progetto attuativo finale, in quanto il ripascimento sarebbe avvenuto “in maniera naturale”.
Non solo. Sempre l’architetto Casuccio riferì che (nonostante i lavori sarebbero dovuti ultimare ad aprile scorso) “data la complessità delle operazioni, è prevista una fase di monitoraggio della durata di 36 mesi, durante i quali la ditta dovrà valutare l’effettiva efficacia dell’intervento”.
Per ora, disse l’architetto, i grossi massi avevano retto bene alle mareggiate invernali, arginando il fenomeno delle erosioni, ma se tali interventi non fossero stati corroborati dalla realizzazione delle barriere soffolte, rischiavano di risultare un mero palliativo, con il rischio – disse che, tra qualche anno, la situazione potesse tornare allo stato precedente. Bene, è passato solo un mese da allora, l’inverno non è ancora arrivato e la situazione è quella che vedete nelle foto scattate e postate su facebook da Patrizio Polmone: l’erosione continua ad andare avanti e, in alcuni punti, ha persino raggiunto l’asfalto della litoranea nord, soprattutto nei pressi dello svincolo per via Torretta (Acque Chiare, ndr).
La terra, dunque, continua a franare e se non ci saranno interventi seri ed immediati, rischieremo prima o poi di dover raccontare qualche tragedia annunciata, come peraltro – e purtroppo – già accaduto.
Redazione |
Oltre le varie problematiche dell’erosione naturale certamente gravi.. Si nota in alcune foto come il degrado artificiale con varia immondizia modello discarica a cielo aperto sia anch’essa una costante problematica delle coste brindisine..