In qualità di Consigliere comunale di Brindisi, ritengo di non poter esimermi dall’esprimere profonda indignazione per lo svolgimento della “Fiera del Disco” che ha avuto luogo ieri e oggi nella sala della Colonna di Palazzo Granafei-Nervegna.
L’evento, contrassegnato dalla partecipazione di venditori hobbisti e collezionisti di materiale discografico, avrebbe potuto rappresentare un’opportunità culturale significativa per la nostra città. Tuttavia, la realtà si è dimostrata amaramente diversa.
La sala della Colonna non è solamente uno spazio espositivo; ospita il capitello originale della Colonna Romana di Brindisi, un simbolo identitario che incarna secoli di storia e cultura. La scelta di utilizzare questo luogo quasi sacro per una fiera che si è presto trasformata in un mercato rionale disordinato e caotico è, a mio avviso, una grave mancanza di rispetto per la nostra eredità culturale.
La presentazione alla rinfusa delle mercanzie, più adatta a un bazar che a un evento in un luogo così pregno di significato storico e culturale, si è rivelata nei fatti una mera esposizione commerciale priva di qualsiasi sensibilità o apprezzamento per il contesto in cui si svolgeva. La fiera avrebbe potuto essere un’occasione per mostrare la ricchezza e la diversità della cultura musicale, un momento di condivisione e apprezzamento per un hobby che unisce generazioni e culture diverse. Invece, ciò che abbiamo visto è stata una presentazione dozzinale, priva di qualsiasi legame con il contesto culturale e storico del luogo.
Questo episodio rappresenta non solo un affronto alla dignità di Palazzo Granafei-Nervegna, ma anche un chiaro spregio per i valori e la storia della nostra città. In qualità di rappresentante dei cittadini di Brindisi, sento il dovere di biasimare fermamente l’iniziativa e di far giungere il mio disappunto a chi ha contribuito alla sua realizzazione: è nostro dovere salvaguardare i luoghi che rappresentano la nostra storia e la nostra identità. Non possiamo permettere che vengano banalizzati o ridotti a mere location per attività commerciali. Questo incidente deve servire da monito per il futuro: ogni evento organizzato in spazi di tale importanza deve essere attentamente valutato e pianificato con il rispetto che merita. Concludo ribadendo la mia profonda delusione e richiedendo che vengano prese tutte le misure necessarie per garantire che simili episodi non si ripetano. È essenziale che ogni evento organizzato nei beni culturali della città sia non solo in linea con il rispetto dovuto alla loro oggettiva rilevanza, ma anche che sia anche in grado di sollecitare il dialogo culturale e storico della nostra città. La nostra storia, la nostra cultura e i nostri simboli meritano il massimo rispetto.
Roberto Quarta
Consigliere comunale
FDI Brindisi
E se si facesse anche il mercato ortofrutticolo o quello dei frutti di mare? Cozze, vongole, piedi di capra, tartufi, etc.etc….
Ecco perché Brindisi rimarrà una città “piccola” e provinciale. Una sala dedicata alla storia ridotta ad una bancarella. Che vergogna!