BRINDISI – Nell’ambito del progetto Life Cyclades, Torre Guaceto è stata individuata come area di studio per le politiche di coinvolgimento degli stakeholders nella gestione di un’area protetta.
“E’ sempre un onore – ha commentato il presidente del consorzio di gestione della Riserva, Vincenzo Epifani -, essere scelti da organi internazionali quale esempio di gestione virtuosa di un’Area Protetta. Da anni, la governance di Torre Guaceto è assurta a modello da replicare, questo ci gratifica molto, e ci permette non solo di portare in alto il nome della nostra Riserva e di tutto il nostro territorio, ma anche di tendere una mano ai colleghi delle Aree Protette tanto italiane, quanto internazionali”.
Il progetto Life Cyclades (Conservazione integrata della foca monaca nelle Cicladi settentrionali) è finalizzato a stabilire un’area marina protetta a protezione del Sito Natura 2000 di Gyaros (nel cuore dell’arcipelago egeo).
Per tale motivo l’AMP di Torre Guaceto ha ospitato una delegazione composta da 10 persone, tra le quali pescatori, operatori turistici, ricercatori dell’Istituto Tethys per la salvaguardia dei mammiferi marini, e rappresentanti del WWF Mediterraneo e della Grecia per due giorni.
Gli ospiti hanno visitato il centro visite Al Gawsit, ammirato in anteprima “Smart Archelogical Landscape”, l’innovativo progetto di ricostruzione digitale 3D per la fruizione dei contenuti a tema archeologico di Torre Guaceto sia in modalità indoor, che outdoor. E quindi, il laboratorio archeologico unica realtà italiana di supporto per la conoscenza e la fruizione di un’Area Protetta.
Il centro recupero tartarughe marine “Luigi Cantoro” che in meno di un anno dall’inaugurazione ha già permesso di salvare la vita a circa 30 esemplari tra Caretta caretta e Chelonia mydas.
La delegazione ha avuto modo di conoscere nel dettaglio il modello di pesca sostenibile ideato e attuato a Torre Guaceto, che si è dimostrato di fondamentale importanza per la salvaguardia del mare, dei suoi abitanti, ma anche estremamente positivo per i pescatori locali, tanto da essere in via di replicazione anche in altre AMP.
A conclusione della due giorni di visita di Torre Guaceto, gli ospiti hanno visitato le aziende agricole della Riserva aderenti al progetto Oro del Parco, toccato con mano ed assaporato l’eccellenza del pomodoro fiaschetto, presidio Slow Food di Torre Guaceto, presso “Calemone”.
La delegazione si è detta entusiasta per quanto condiviso e appreso dell’esperienza di gestione della Riserva: “Torre Guaceto è un grande esempio di AMP ben gestita. Abbiamo tanto da imparare dai nostri colleghi italiani. Inoltre, commuove sempre ascoltare il racconto dell’esperienza dei pescatori di piccola scala. La pesca artigianale è una parte fondamentale del patrimonio culturale del nostro Mediterraneo e in questo momento, è un’attività altamente minacciata”.