BRINDISI – Il giornalista de ‘La Repubblica’ Sandro De Riccardis è stato ad Acquaviva delle Fonti (il 9 ottobre) ed a Lucera (il 10) per presentare il suo libro “La Mafia siamo noi” (ADD Editore). Il Puglia Tour proseguirà domani, 11 ottobre a Foggia, a Brindisi (il 12), a Galatina (il 13) ed a Lecce (il 14).
La mafia siamo noi è un viaggio da nord a sud negli equivoci della lotta alla mafia, attraverso le occasioni perse dallo Stato e dalla società civile. Ma è anche il racconto delle storie di chi lotta in prima persona nel luogo in cui vive, partendo dai problemi di cui nessuno si occupa, dalle ingiustizie che altri fanno finta di non vedere. Pagando, a volte, con la vita.
La mafia siamo noi quando non ci chiediamo “Io che cosa posso fare?” nel luogo in cui siamo, nel tempo che viviamo, nel degrado delle nostre città, nel nostro quartiere, nel cortile del nostro condominio. Siamo noi quando con i nostri like su Facebook ci sentiamo dalla parte dei giusti, in una battaglia che non stiamo combattendo. Siamo noi davanti alla tv, spettatori inermi davanti a fiction cariche di retorica. Siamo noi, inconsapevoli strumenti di riciclaggio quando pranziamo nei ristoranti, balliamo nei locali, facciamo shopping nei
negozi acquistati dai colletti bianchi dei clan. Siamo noi che non capiamo che il crimine non è una categoria astratta. È l’imprenditore che accetta il denaro sporco e lo rimette nell’economia sana. È il funzionario comunale che chiude un occhio e firma atti che non dovrebbe firmare. È lo studente che acquista pochi grammi di marijuana per una serata con gli amici. È la signora che chiama il potente del quartiere per riavere l’auto appena rubata. È il prete che non guarda fuori dalla chiesa. Le storie che racconta questo libro dicono che l’impegno condiviso di cittadini che credono in un progetto di riscatto è più forte della paura e dell’intimidazione. È più autentico degli slogan nei cortei, dietro gli striscioni con i volti degli eroi antimafia. Morti per aver combattuto nella loro realtà, nel loro tempo, le loro battaglie.
Sandro De Riccardis, giornalista del quotidiano La Repubblica, si occupa di cronaca nera, cronaca giudiziaria e inchieste; ha seguito i più importanti scandali di corruzione politica e criminalità organizzata degli ultimi anni.
Su questa serie di presentazioni se ne sono dette e ipotizzate tante…
Ma una domanda nessuno l’ha fatta: ma chi reinveste aprendo negozi non tanto piccoli a Brindisi e Lecce partendo da Mesagne, ci è o ci fa? A vedere certe visure
Un noto ex magistrato che cosa accaduto da queste parti lo sa bene, poco tempo fa si è fatto scappare volontariamente o meno questa frase:” la mafia da queste parti talvolta entra anche in libreria”.
A fare certe visure pure per curiosità, dopo che a più riprese qualche loro amico politico di turno ha consegnato alla stampa comunicati non proprio lusinghieri, nei confronti della popolazione mesagnese che non partecipa a certe iniziative pro legalità… forse vogliono fare proprio gli spiritosi…
Di fatti ci vuole coraggio a vedere certe firme in calce a certi esercizi commerciali che non per magia sono le stesse che abbiamo visto sulla cronaca qualche anno fa… se poi la si fa sporca con quei comunicati e con questi titoli…
Ci serve anche una tiratina di orecchie a quel presidente dei fondi pubblici pugliesi per la cultura… manco i vecchi senatori a vita!
che ha salutato sempre da quella carta stampata l’apertura di qualche libreria… come una manna dal cielo in un territorio desolato! che poi neanche di aperture si parla ma di rilevamento ai limiti dello sciacallaggio… se pensiamo alla morte dei proprietari un mese prima, e oscuro come tutto ciò che qualcuno non riesce proprio a nascondere stando al suo pedigree che, qualcun altro non guarda prima!
Di fatti coso strano, come in un teatrino che si rispetti, finita forse l’era dei finanziamenti pubblici pugliesi… dove si va ad aprire il teatro comunale con l’azienda privata? un attimo riaprire, l’anno precedente c’era…
A Mesagne… con trattativa privata, nel paese delle 117 associazioni… sembra un rebus…
Meno male che qualcuno dice “la mafia siamo noi” a me però più che un outing sembra uno sfottò.
E allora aggiungiamoci tutto: tipo anche i figli di quella che insieme ad altre dava del tossico a chi portava i capelli lunghi e p…… a chi portava la minigonna… cosa uscita da casa sua… cattivo esempio e storia (becera) di uan comunità
Mesagne è una o na schifezza è uno sfogo che sarebbe venuto a tutti.
Il problema è che questi credono che siano rinchiusi nel loro guscio a Mesagne e che la gente anche intorno alle cerchia del paese sia completamente come loro.
Allora quando hanno aperto store a Brindisi e soprattutto a Lecce specificando anche che accendono DEI FARI… è bene che qualcuno gli risponda NON CI INTERESANO LE LUCI PAGATE DA VOI… E SOPRATTUTTO CON I VOSTRI SOLDI! Il resto sono solo chiacchiere.
Altro che viaggio tra nord e sud tra gli equivoci della lotta alla mafia!
con quali solldi li aprite i bookstore invece di sfottere pure