Come tutti i miei pazienti sanno, sono convinta che alla base di un dimagrimento e soprattutto del mantenimento di questo, ci sia una sana alimentazione. A volte però, soprattutto in periodi come questi, un aiutino, può servire a non scoraggiarsi e a concederci qualche cena con amici e parenti che non vediamo da tempo.
E’ un farmaco, e come tale, è sotto prescrizione medica, previa valutazione dello stato generale di salute. Il farmaco è un inibitore specifico a lunga durata d’azione delle lipasi intestinali che catalizzano l’idrolizzazione dei grassi alimentari. Parole difficili per spiegare, che semplicemente, non fa assorbire il grasso che ingeriamo. Questo agisce selettivamente nel tratto gastrointestinale, inducendo una perdita fecale del 25-35% dei grassi presenti nella dieta. L’aumento dei grassi fecali compare già 24-48 ore dopo la somministrazione; alla sospensione del trattamento, il contenuto di grassi nelle feci ritorna generalmente ai livelli pre-trattamento in 2-3 giorni.
In uno studio della durata di un anno il farmaco ha ridotto i livelli sierici di colesterolo totale e di lipoproteine contenenti colesterolo in pazienti obesi. Altri studi hanno dimostrato che in un periodo di un annoha determinato una riduzione dell’incidenza del diabete di tipo 2 (in particolare nei pazienti con tolleranza glucidica ridotta) e del peso corporeo (indipendentemente dalla tolleranza glucidica) più accentuati, rispetto alle sole correzioni dello stile di vita. Altro studio, della durata di 6 mesi ha concluso che la riduzione del peso corporeo, del girovita, della glicemia a digiuno, dell’emoglobina glicata, della pressione sanguigna sistolica, del colesterolo totale, delle LDL, dell’insulinoresistenza basale (espressa tramite l’indice HOMA), del numero di soggetti con sindrome metabolica e dei fattori associati alla sindrome metabolica stessa è risultata maggiore nei pazienti trattati con tale farmaco + dieta ipocalorica rispetto ai soggetti randomizzati alla sola dieta controllata . La perdita di grasso viscerale ( misurata dalla riduzione del girovita)è un effetto importante considerando le implicazione che questo tipo di grasso evidenzia a livello metabolico: secrezione di ormoni, rilascio di fattori pro-infiammatori, rischio potenziale di nefropatia e tumori. Poichè inoltre, il grasso viscerale è utilizzato come prima fonte energetica in caso di attività fisica e/o di diete a basso contenuto di grassi, è fondamentale che la somministrazione di questo farmaco, sia sempre associata ad opportuni stili di vita per poter ottenere il massimo risultato dalla terapia farmacologica.Perciò, è vero che gli effetti della dieta sono maggiori associando il farmaco, ma è vero anche che il farmaco, senza dieta, ha meno effetto. Ultima novità, ancora tutta da studiare è che recenti evidenze indicano che elevati livelli di trigliceridi e colesterolo precedono l’insorgenza della malattia di Alzheimer; inibendo l’attività delle lipasi. Tale farmaco riduce l’assorbimento dei grassi e migliora l’iperlipidemia, potrebbe perciò svolgere un potenziale effetto protettivo contro tale forma di demenza. Con la consolazione di un piccolo aiutino, utile a tanto altro, Vi faccio i miei più cari auguri di Buone Feste, anche da parte di tutto il mio staff.
Dott.ssa Emanuela Giannuzzo
Via Cristoforo Colombo, 92
Laureata in medicina e chirurgia
Specializzata in Medicina estetica e Nutrizione Clinica
Medico abilitato alla Professione di Medico di Medicina Generale
Medico abilitato alla urgenza ed Emergenza territoriale
Via Cristoforo Colombo, 92