E’ di dominio pubblico la notizia che da lunedì 15 p.v., Brindisi e l’intera provincia diventerà zona rossa, al pari dell’intera Regione Puglia.
La decisione, che era nell’aria, trova conferma nel comunicato del Presidente Michele Emiliano e nel successivo decreto che relegherà in casa i nostri abitanti sino il 6 aprile p.v..
“Esprimere lo sgomento che i cittadini stanno provando in queste ore è difficile, soprattutto alla luce dell’avvicinarsi delle festività pasquali”, dichiarano Francesco Fiera e Cesare Mevoli, rispettivamente Coordinatore Provinciale e Coordinatore cittadino del partito.
Ma tale decisione, ha ragioni valide a suo fondamento?
A nostro avviso, un totale di 11.967 positivi in provincia di Brindisi (dati al 14 marzo 2021 incluso) in oltre un anno di pandemia, non sono tali da giustificare una zona rossa, con tutto ciò che comporta: scuole di ogni ordine e grado, attività commerciali e palestre chiuse, e cittadini reclusi in casa impossibilitati ad uscire se non per acquisti veloci, lavoro o visite mediche urgenti.
E tutto questo, perché non si ha la capacità di controllare il territorio, impedire gli assembramenti giovanili e non davanti ai pub nei luoghi della movida e soprattutto non avendo saputo predisporre per tempo nuovi posti di terapia intensiva nelle varie province, preferendo spostare i malati dal nord al sud della Regione, rischiando di aumentare il diffondersi del virus, e saturando man mano i vari posti disponibili.
In tutto questo, il Sindaco – Presidente della Provincia Rossi non ha pensato minimamente di far sentire la sua voce, chiamando il Presidente Emiliano per chiedere e pretendere un “modello Lombardia”, – laddove il Presidente Fontana ha firmato un decreto che rendeva rosse le province ad alto tasso Covid, lasciando arancioni o addirittura gialle quelle dove i casi di contagio non destavano preoccupazione. Forse Rossi era troppo preso da una crisi di governo cittadino che dura ormai da due settimane lasciando la città di Brindisi in balia degli eventi, e sminuito nelle sue funzioni dalla subalternità al PD che lo ha voluto sindaco e che ancora, non si sa sino a quando, gli consente di governare?
Non c’è mai stato un tempo per le persone non all’altezza della situazione e questo periodo storico, ancor di più, dimostra che per governare un comune, una provincia e tutelare un territorio servono persone serie, competenti e che hanno a cuore le sorti dei propri cittadini e delle aziende che costituiscono il tessuto economico territoriale. La Segreteria Provinciale e quella cittadina di Fratelli d’Italia continueranno a tutelare i cittadini e gli imprenditori locali non esitando a levare alta la loro voce di protesta nei confronti di un Presidente di Regione e di un Sindaco – Presidente della Provincia che dimostrano quotidianamente di non avere a cuore le sorti di Brindisi e dell’intera Provincia!
F.to Cesare MEVOLI F.to Francesco FIERA Coordinatore FDI Città di Brindisi Coordinatore FDI Provincia di Brindisi
A parole siete tutti bravi ci vogliono i fatti. Le azioni concrete, gli imprenditori e i lavoratori sono stanchi , avviliti e si sono avviati al fallimento, tutto questo per i vostri giochetti politici.
Andate a lagnarvi a Roma poiché è da lì che arrivano le ordinanze. Per la cronaca anche la bravissima Lombardia è in zona rossa, tutta!