BRINDISI – La scena di Banks che corre in campo aperto e va a schiacciare nel tripudio del Mandela Forum invaso da centinaia di brindisini ha portato indietro le lancette del tempo di qualche anno, quando Daniele Parente si accasciò a terra abbracciando la palla. Quella fuga per la vittoria significò il ritorno in A2 di Brindisi, quella di Banks vale l’accesso alla semifinale di Coppa Italia e chissà cos’altro…
Quella di quest’anno, comunque andrà a finire, è la squadra che i brindisini hanno sognato da una vita, una squadra che incarna in tutto e per tutto la voglia matta di rivalsa e la fame di una città intera, che non a caso si sta rispecchiando e identificando sempre più nella propria squadra di basket, tanto da portare il prefetto e il sindaco a indicarla come stella polare da seguire per uscire dalle secche di una crisi d’identità, economica e sociale dilaniante.
Questa è la squadra della quale Brindisi aveva bisogno, arrivata come una manna dal cielo al momento giusto per consentire ai brindisini di credere in qualcosa, di andare orgogliosi per qualcosa e di comprendere che con lo spirito di gruppo e di sacrificio ogni risultato è possibile.
Sugli spalti del Mandela Forum è stata una festa dello sport dall’inizio alla fine, e per questo va un plauso a entrambe le società e le tifoserie, che hanno regalato uno spot non solo per il basket ma per lo sport nazionale tout court.
Della partita si è già detto tutto tra giornali, siti e forum. Anche che Chappell, dopo una partita disastrosa soprattutto in attacco, negli ultimi minuti avrebbe potuto abbattere un esercito di barbari da solo. Bastava guardargli il volto, privilegio avuto dal vivo. E alla fine, nello sport come nella vita, se una cosa la vuoi te la vai prendere. In un modo o nell’altro. E Chappell se l’è andata a prendere con due difese clamorose (quasi come quelle del divino Brown) e con i due liberi della vittoria, quando la palla pesava più di una palla di cannone.
Per il resto, chiudiamo come abbiamo iniziato, con Banks che corre per il campo, inchioda la schiacciata del 92 a 95, raggiunge quota 26 punti e 40 di valutazione e costringe altre centinaia di brindisini a muoversi da ogni parte d’Italia per tifare Brindisi. Per tifare per loro stessi, per il loro passato e il loro futuro.
Andrea Pezzuto
Grazie ragazzi, grazie Vitucci e grazie a tutta la società New basket Brindisi.
È un orgoglio essere brindisini. Ora le istituzioni si muovano, si facciano sentire e supportino con tutti i mezzi la società.
Mi spiace ricordare in questo momento di gioia, che il basket è forse l’unica cosa positiva di cui dispone la nostra bella città. Custodiamola e facciamone un veicolo per inviare a tutti un messagio positivo visto che, spesso di noi, si sente perlare solo in maniera negativa. Quindi, avanti tutta e forza Brindisi. Sempre!!!
bravo Andrea , un commento che va oltre lo sport , un commento che incita una città intera al si può fare e sopratutto che si deve fare , grazie Andrea a nome di tutti i brindisini , adesso incrociamo le dita ……….
….si dice : ” comunque VADA a finire” analfabeta.
Le istituzioni continueranno a dire che sono disponibili a bla bla bla.
I fatti?