Inizia in queste ore un nuovo percorso per Slow Food Puglia, quello della presidenza Longo.
Conclusa l’esperienza di Antonello Del Vecchio, è stata eletta negli ultimi giorni, presso la sede delMediterraneanAgronomicInstitutedi Bari, la nuova guida regionale dell’associazione, si tratta del sanvitese Marcello Longo.
Carabiniere in congedo, nipote della ultima ostessa di San Vito dei Normanni, Marcello si è avvicinato a Slow Food negli anni ’90. Nel 2013, è entrato a far parte del Consiglio nazionale della Fondazione. Nel tempo, ha lavorato sodo per la riscoperta e la tutela delle ricchezze del territorio troppo a lungo dimenticate.
“Sono partito da San Vito, la mia città – racconta Marcello – e pian piano, ho provato a fare qualcosa di buono insieme agli amici che, come me, soffrivano all’idea di veder scomparire dalle nostre tavole i gioielli della nostra terra a causa dell’ormai imperante dominio delle multinazionali e non tolleravano la sofferenza dei nostri agricoltori, schiacciati da un’economia insostenibile”.
Il concetto del buono, pulito e giusto, Marcello lo ha fatto suo sin dal primo momento.
“Ricordo i primi laboratori del gusto, ormai anni fa – spiega – che organizzavamo per spiegare alla nostra comunità la differenza tra il cibo prodotto in modo virtuoso dai nostri artigiani e quello industriale. Parlavamo della necessità di cambiare la nostra mentalità, che è meglio comprare dal vicino di casa che coltiva, pesca e produce in modo sostenibile e sano e lavora per mantenere la propria famiglia, che dalle grandi aziende che puntano solo a massimizzare i profitti”.
Nei primi anni 2000, l’incontro fortunato.
“Il destino ha voluto che mi imbattessi nel Consorzio di Gestione di Torre Guaceto – racconta – l’ente che gestisce uno dei più belli e importanti gioielli naturalistici che abbiamo in Italia. Tantissimi i progetti che, insieme, abbiamo ideato e portato avanti negli anni, dal pomodoro fiaschetto che era ormai scomparso ed oggi è un presidio Slow Food apprezzato nel mondo, all’olio bio, lì dove gli agricoltori puntavano solo a produrre grandi quantitativi di bottiglie, al modello di pesca sostenibile della Riserva, anche questo oggi presidio e replicato in altre aree protette”.
Bisogna agire locale per cambiare il globale, è questo il mantra. E Marcello ha lavorato su entrambi i fronti portando gli orti nelle scuole della sua città con il progetto “Orto in Condotta” e sostenendo numerosi orti in Africa.
“Il punto è che negli anni ’50 il 54% della nostra comunità era costituita da contadini, oggi chi lavora la terra è appena il 4% di noi – spiega Marcello -, questo non va bene, né per noi, né per la nostra bellissima terra. Dobbiamo riappropriarci della zappa e Slow Food Puglia è pronta a sostenere chi vuole produrre in modo giusto, tutti i ragazzi che hanno nuove idee per provare insieme a fare qualcosa di buono per la nostra ‘casa’ e la nostra gente. Dobbiamo essere inclusivi perché quella di Slow Food è una grande famiglia”.
E la famiglia di Slow Food, a livello pugliese, ora sarà composta anche da portavoce di ciascuna provincia che affiancheranno Marcello ed il segretario Salvatore Pulimeno. Per il Leccese ci sarà Alessandro Rizzo, per Bari Gianpaolo Priore, per il Tarantino Adriana Di Lauro, a Foggia Luigia Giuffreda. E’ la prima volta che Slow Food Puglia si tinge così tanto di rosa.
“Invito tutti quelli che vogliono rimboccarsi le maniche e sostenere il territorio a contattarci – chiude Marcello -, da noi non esistono capi ed aggregati, ma solo una grande squadra che, crescendo, potrà fare del bene alla Puglia e ai pugliesi. Per contattarci basta scrivere a slowfoodpugliacomunicazione@gmail.com”.