BRINDISI – L’Amministratore unico della Brindisi Multiservizi, Giovanni Palasciano, non si sottrae al confronto e con serenità rimanda al mittente i rilievi sollevati in questi giorni da alcune fazioni politiche.
“A me dispiace, perché Brindisi è una città con buone potenzialità, ma purtroppo è stata gestita da personaggi politici che probabilmente dovrebbero pensare a fare un mea culpa”, afferma il dott. Palasciano. “Non conosco coloro i quali hanno sollevato questioni sulla società che ci sta affiancando nella valutazione dei bilanci 2015 e 2016 e dei contenziosi in atto: dico soltanto che queste valutazioni spettano a chi di competenza. Non posso rispondere a chi non ricopre un ruolo istituzionale o all’interno della BMS: io sono tenuto a rispondere al socio unico, ovvero il Comune, ed a chi fa parte della società”.
Sulla vicenda del dormitorio, poi, aggiunge: “Il contratto Global Service non c’entra nulla: qui parliamo di una custodia affidata per 10 giorni a due uomini del personale della BMS, affidamento che esula dal contratto e che deriva da un accordo tra il Comune ed il Prefetto. Il ruolo della BMS sulla questione della collocazione degli immigrati è dunque marginale: non sono scelte che dipendono da noi. L’unica cosa che possiamo fare è mettere a disposizione qualcuno del personale per dare una mano in questa fase”.
Il discorso poi si sposta sul futuro della società: “Abbiamo finalmente convocato un tavolo tecnico per affrontare le problematiche in essere; pensi che prima comunicavano per e-mail, e questo non è possibile. Nel giro di 24 ore tireremo le somme, perché il termine del 30 settembre incombe (data entro la quale la società dovrà approvare i bilanci 2015 e 2016 ed approntare un piano di razionalizzazione straordinaria, ndr). Il problema è che oltre al contingente c’è da affrontare il pregresso di un’azienda che nel corso degli anni è stata gestita con grande trascuratezza, così da trasformarla in un colabrodo. Io sono un professionista e valuto asetticamente il quadro che ho davanti: faremo il massimo per salvare la società ma è evidente che non è un compito facile”.
Infine, il dott. Palasciano lancia un monito ai lavoratori: “Se ci sono 30 lavoratori che sono sempre inattivi, preferisco assumere 30 giovani capaci e vogliosi di lavorare: nessuno vuole sottrarre lavoro, l’intento è semmai quello di rinvigorire l’azienda e permettere di lavorare a chi può o vuole farlo”.
Entro la fine della settimana, dunque, si conoscerà il futuro prossimo della più grande partecipata del Comune, ma non è così scontato che un futuro ci sarà, perché al di là della volontà amministrativa, pendono come una spada di Damocle anche le indagini giudiziarie in corso, il cui esito non può essere previsto.
Andrea Pezzuto Redazione |