Borgo Sud è quella parte della città di Pescara abitata dai pescatori, da famiglie unite al mare con vincoli saldi e duraturi, in case che, ostinate, sopravvivono alle tempeste del mare e della vita. È tra i vicoli del borgo che si sviluppa una parte consistente della trama di Borgo Sud, il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio uscito sempre per Einaudi. «L’Arminuta è diventata grande» recita la fascetta e, in effetti, ritroviamo nel nuovo libro la stessa voce narrante dell’apprezzatissimo precedente romanzo dell’autrice abruzzese: ancora orfana di due genitori che, da lontano e muta, osserva invecchiare; drammaticamente scissa tra il richiamo liberatorio del mare e la consapevole assenza di qualsivoglia nostalgia per un borgo da cui voler solo fuggire; per sempre complice sorella di Adriana, il misterioso doppio cui reciprocamente aggrapparsi – nonostante tutto. Una telefonata la richiamerà a Pescara da Grenoble, dove ormai vive da tempo, e il tempo e la distanza sapranno dare forma di racconto agli eventi che ormai appartengono al passato – i matrimoni, le sconfitte, le attese, i silenzi, gli abbandoni –, ma soprattutto insegnare a vivere il dramma presente. Constaterà la protagonista che sembri esserci qualcosa in lei che richiami gli abbandoni e, con essi, il senso di incompiutezza: eppure, se anche non si padroneggia fluentemente il vocabolario in grado di lenire le ferite dell’anima, certo funziona l’alfabeto silenzioso della vicinanza, e di una preghiera che non si conosce più, per sentirsi finalmente grati.
Diana A. Politano