Cos’hanno in comune Buzzati e Maupassant, Carver e De Benedetti, Fante e Grossman o, ancora, Hesse e Borges? Tutti hanno trovato le parole per raccontare storie che avessero a che fare con quel misterioso soffio di senso che talvolta si insinua, per lo più inaspettato, nel vivere: tutti, con esiti differenti, sono stati variamente affaccendati con quella dimensione spirituale che, lungi dall’essere separata dalla viva materia dell’esistere, ne determina spesso il movimento. Racconti spirituali, pubblicato da Einaudi a cura di Armando Bonaiuto e Gabriella Caramone, è l’occasione per vedere raccolti diciotto racconti che sondano le possibilità molteplici del tempo, della compassione, del dolore, del sacrificio, di luminose epifanie. Riuniti a due o a tre in affascinanti percorsi d’indagine, questi racconti rappresentano il momento in cui viene a galla qualcosa che giaceva sopito sotto all’imprevedibile o attraversano il ponte che ci lega a ciò che ci trascende. Che sia la strana sensazione di essere abitati da «un’essenza indefinibile, non mia eppure immensamente mia» o la visione dello splendore di una notte chiara che circonda l’amore, il mistero della contemplazione, la memoria del dolore o la muta esperienza della compassione, questi racconti circoscrivono l’ineffabile; segnano delicati eppure indelebili contorni ai piccoli miracoli nascosti, come anche alle crudeli verità manifeste; illuminano, e al tempo stesso esaltano, il chiaroscuro dell’esistere, del credere; inducono a riflettere sull’idea che il senso di una mancanza altro non sia che l’indizio di una presenza.
Diana A. Politano