Francavilla Fontana ha un patrimonio arboreo di particolare rilevanza in chiave storica e paesaggistica da catalogare, proteggere, tutelare e conservare nonché da valorizzare in una logica turistico attrattiva. In molti casi questo patrimonio arboreo seppur non strettamente connesso al tessuto urbano, è pur sempre inserito in un contesto immobiliare suburbano anche di particolare rilevanza storica, architettonica, artistica e culturale che determina un “unicum”, di particolare interesse sia per la memoria collettiva della nostra Comunità nonché come possibile fonte per strutturare un’offerta di particolare interesse da collocare sul mercato del turismo esperienziale su cui Francavilla potrebbe anzi dovrebbe puntare con una collocare sul segmento di mercato del turismo d’eccellenza in grado di creare un’economia significativa per la città sia in forma diretta (esempio attività ricettive e di accoglienza) che in forma indiretta (esempio vendita di prodotti enogastronomici) .
In aiuto alla possibilità di catalogare, proteggere, tutelare e conservare nonché di valorizzare il patrimonio arboreo comunale, come noto, c’è la legge nazionale n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani” entrata in vigore nel lontano febbraio del 2013, ma ad oggi 2022, non molto applicata. In particolare nella parte che obbliga i comuni sopra i 15mila abitanti di piantumare un albero per ogni nato. Si consideri ad esempio che dal 2018 ad oggi sono nati a Francavilla ben 1214 Bambini. Una stima sulla base dei dati riportati nelle varie comunicazioni amministrative, individua in appena 350 le nuove piantumazioni a fronte anche di circa un centinaio di alberi abbattuti. In un quadro cosi fatto il “catasto arboreo comunale” (inteso come censimento) assume un importante ruolo affinché lo sviluppo del contesto urbano e suburbano avvenga in modo sostenibile, rispettoso dell’ambiente e dei cittadini e nella piena consapevolezza e conoscenza del proprio patrimonio verde. Non si deve mai sottovalutare l’importante ruolo che gli alberi, in particolar modo, rivestono nel controllo delle emissioni, nella protezione del suolo, nel miglioramento della qualità dell’aria, del microclima e della vivibilità delle città, pertanto è strategico per qualsiasi amministrazione comunale la conoscenza dettagliata del proprio patrimonio arboreo.
Va ricordato che la legge 10/2013 prevede anche l’obbligo per gli amministratori del comune di produrre un bilancio del verde a fine mandato (entro i due mesi precedenti al fine mandato), che dimostri l’impatto dell’amministrazione sul verde pubblico (numero di alberi piantumati ed abbattuti, consistenza e stato delle aree verdi, ecc.). Tutte queste informazioni congiuntamente al “catasto arboreo” comunale, che registra e classifica tutte le alberature: quelle monumentali, quelle su aree scolastiche, nei giardini storici, a corredo del verde attrezzato e incluse nei filari stradali.
Il “catasto arboreo comunale”, oltre a rispondere ai termini di legge, dimostra l’impegno tangibile di un’amministrazione sui temi ambientali, può essere un’ottima opportunità per ciascun comune per fare un passo avanti nella buona gestione del verde pubblico. Sono molteplici, peraltro, i temi e le informazioni che possono essere valorizzati tramite una gestione evoluta del catasto arboreo.
Tramite il censimento del patrimonio arboreo è possibile individuare e monitorare gli alberi monumentali da gestire in concerto con il Corpo Forestale dello Stato. Può essere eseguito il monitoraggio di patologie e parassiti e della loro diffusione pianificando le attività di difesa del patrimonio arboreo (es: cancro colorato del Platano). È possibile effettuare stime di massima sulla CO2 assorbita dal proprio patrimonio arboreo in relazione a essenza e età dell’albero. È possibile pianificare e documentare tutti gli interventi di manutenzione in maniera puntuale e precisa, consentendo di associare a ciascuna pianta tutte le lavorazioni ad essa associata.
È evidente in conclusione l’importanza del catasto arboreo comunale nello sviluppo sociale ed economico nonché della tutela e conservazione storico paesaggistica di una comunità come quella di Francavilla. Quindi si spera che l’anno che verrà porti il “catasto arboreo comunale”.