L’Autorità di Sistema risponde alle associazioni: “Il maggiore importo previsto per l’intervento da eseguire nel Porto di Bari, non deriva da volontà di favorire un Porto rispetto all’altro”

Con  riferimento all’articolo il 18 gennaio 2023 avente titolo “AMBIENTALISTI: DISUGUAGLIANZE TRA ELETTRIFICAZIONE BANCHINE DI BRINDISI E BARI” a firma di  Presidenza provinciale ACLI Brindisi, Fondazione “Tonino Di Giulio”, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Italia Nostra Brindisi, Legambiente Brindisi, WWF Brindisi, Medici per l’Ambiente Brindisi, No al Carbone Brindisi, No Tap Brindisi nel quale si denuncia una disparità di progettualità prevista dall’Autorità di Sistema Portuale nei due Porti di Bari e di Brindisi, rilevata nella progettazione dell’intervento denominato “Lavori di realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e Brindisi” si specifica quanto segue.
E’ opportuno precisare che il maggiore importo previsto per l’intervento da eseguire nel Porto di Bari, non deriva da volontà di favorire un Porto rispetto all’altro.
La scelta delle banchine che prioritariamente verranno attrezzate con il servizio è avvenuta sulla base della maggior frequenza di utilizzo e del naviglio che abitualmente ormeggia sulle stesse.
Al momento, senza escludere la possibilità in futuro di dotare in entrambi i porti altre banchine del sistema di cold ironing, sono state individuate la banchina di Punta delle Terrare  a Brindisi e  la banchina con ormeggi  n.10 e n. 11 della Darsena di Ponente a Bari. Ciò anche alla luce della necessità di individuare interventi la cui realizzazione potesse risultare compatibile con i tempi dettati dalla fonte di finanziamento anche in ragione della loro entrata in esercizio.
Le denunziate differenze di costi e di potenza dei due impianti, non è affatto da imputare alla volontà di allocare risorse economiche in misura maggiore nel Porto di Bari, ma semplicemente al fatto che per le navi da crociera gli standard internazionali prevedono un maggior fabbisogno energetico. Ne deriva dunque che per il Porto di Bari, atteso che presso la banchina oggetto di intervento ormeggiano navi da crociera, siano stati previsti dispositivi di erogazione di energia con maggiore potenza. A scongiurare ogni retro pensiero, lo stesso progetto prevede per il Porto di Brindisi, l’esecuzione delle predisposizioni necessarie per alimentare in futuro anche le navi da crociera che ormeggeranno presso i nuovi accosti di S.Apollinare.
A quanto sopra illustrato si aggiunge che dalle soluzioni progettuali necessarie alla definizione dell’intervento scaturiscono le maggiori somme dovute al collegamento (scavi e cavidotti) al primo punto utile per la consegna dell’energia. A Brindisi la cabina è distante poco meno di trecento metri dal punto di consegna mentre a Bari tale distanza è pari a 3,5 chilometri.
Il DPEASP definisce gli scenari di pianificazione energetica dell’Autorità di Sistema Portuale, da perseguire attraverso molteplici linee di azione, quali anche il fotovoltaico e il cold ironig. Gli studi di  pianificazione e programmazione si concretizzano, poi, attraverso una pluralità di interventi che portano al conseguimento dell’obiettivo. Nell’intervento di cui qui si tratta è stata inserita solo un’aliquota del totale degli interventi di realizzazione di impianti fotovoltaici in esso previsti. Nell’ambito di altri progetti verrà raggiunta e anche superata la previsione di produzione di energia da FER indicata nel citato Documento di Pianificazione.
A rassicurare le organizzazioni firmatarie dell’articolo, si precisa inoltre che la criticità che si pone come ostacolo allo sviluppo sostenibile del Porto di Brindisi non risulta certamente quella da loro individuata nella minore allocazione di risorse economiche. Sono innumerevoli le occasioni infatti, in ultimo quella colta in risposta al bando legato alla sviluppo della logistica in favore della filiera agroalimentare pubblicato dal MIPAAF, in cui l’assegnazione delle risorse, al contrario di quanto oggi strumentalmente messo in evidenza, prevede in favore del Porto di Brindisi un contributo predominante rispetto a quello destinato al Porto di Bari.

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