Le imprese brindisine crescono. Male l’indice di vecchiaia ma gli immigrati aumentano del 93%

BRINDISI – Nel 2017 il tasso di crescita delle imprese in provincia di Brindisi è stato dell’1,42% (nel Capoluogo dell’1,71%), ovvero superiore a quello registrato in Puglia (+1,20%) ed in Italia (+0,75%). In ambito provinciale, Brindisi fa la parte del leone sia alla voce “imprese attive e registrate” che alla voce “saldo positivo migliore” tra attività imprenditoriali nate e cessate (+112).

Per quanto concerne, invece, l’indice di vecchiaia nel brindisino, dai dati del 2016 emerge un quadro negativo: tale indice, infatti, è di 9,7 punti più alto rispetto a quello della Puglia e di 17,4 punti superiore al dato del Mezzogiorno.

Rispetto alla presenza di stranieri, poi, si registra un incremento del 93,1% dal 2005 al 2016 (da 1.203 a 2.323), con la popolazione immigrata residente pari al 2,64% di quella complessiva e con una rappresentanza preminente, in ordine decrescente, di rumeni, albanesi, nigeriani e statunitensi (quest’ultimi per via della presenza base ONU).

Con dati fermi sempre al 2016, nell’ambito delle attività economiche svolte in territorio brindisino si registrano cali in pressoché tutti i settori, con un tasso di crescita pari al -2,62% nell’agricoltura, – 4,18% nel manifatturiero, -2,30% nelle costruzioni, -4,38% nei servizi di informazione, -10,07% nei servizi finanziari ed assicurativi, -3,76% nelle attività professionali. Ed anche il commercio, che rappresenta il comparto economico prevalente sul territorio (incide per il 29,8% sul totale delle attività), fa registrare un decremento dell’1,5%.

Andrea Pezzuto

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