BRINDISI – Complimenti all’Ufficio di pensatoio dell’ Ente che,probabilmente a causa di osservazioni espresse di recente su questa Testata relativamente a provvedimenti commissariali adottati nella tornata del 10 c.m., ha provveduto a legittimare gli atti amministrativi che diversamente avrebbero inciso nella gestione dei nuovi amministratori.
Si tratta di una serie di delibere, assunte nella surriferita data del 10, dal commissario prefettizio, con i poteri della Giunta Comunale, ma senza il prescritto parere dei Revisori dei Conti, per motivi di urgenza e con invito a tale adempimento entro e non oltre giorni 60 dall’adozione dei provvedimenti.
E’ accaduto che l’organo di Revisione Contabile, in data 24c.m. e cioè in presenza di nomina già effettuata a seguito di sorteggio presso la Prefettura di Brindisi ed insediamento, avvenuti rispettivamente il 10 e 25 maggio, del nuovo Collegio dei Revisori, ha ritenuto esprimere il parere favorevole agli atti particolarmente complessi sul piano amministrativo contabile e sia pure in regime di prorogatio e senza alcun accorgimento deontologico nei confronti del nuovo organo e dell’assemblea comunale da eleggere a giorni.
E’ certamente legittimo l’operato del Vecchio Collegio Dei Revisori, ma è da ritenere che il nuovo consiglio comunale vorrà comprendere le ragioni della adozione pleonastica di due delibere da parte della stessa persona sia pure con poteri diversi.
Ma ancor più concreta è la possibilità che il nuovo consiglio comunale vorrà affidare ai nuovi organi di controllo la verifica del positivo parere espresso sulle deliberazioni in discussione che mal si conciliano con i rilievi contenuti nel parere espresso.
In buona sostanza, comincia a prendere forma qualche distanza della parte politica dall’operato degli attuali gestori dell’Ente atteso che non è più condivisibile, per esempio, la grave rilevazione della mancanza dell’inventario dei beni immobili comunali con la disposta vendita degli ex Uffici Finanziari che non risultano per altro accatastati al Comune.
Per quanto riguarda, l’assetto finanziario dell’Ente è difficile pensare che i rinnovati organi comunali si lascino trascinare sulla impetuosa strada del dissesto senza avere chiara la situazione contabile e senza conoscere le vere criticità che ancora sussistono dalla ispezione del MEF per finire a quelle della Corte dei Conti dalle quali ci si possono attendere decisioni sino adesso rinviate per comprensibili motivi.
L’Aministrazione comunale, al di là della coloritura politica, dovrà andare avanti e, quindi, non devono essere ipotizzabili scellerate previsioni di ritorno sulle strade delle nebbie.
Franco Leoci