Brindisi.Mercoledì 12 dicembre. Palazzo Granafei Nervegna. Inizio ore 18.00.
Si vestì, col meglio che aveva, e uscì per la via. La gente si riversava fuori, com’egli l’aveva vista con lo Spirito del Natale presente. Camminando con le mani dietro, Scrooge guardava a tutti con un sorriso di soddisfazione. Era così allegro, così irresistibile nella sua allegria, che tre o quattro capi ameni lo salutarono: “Buon giorno, signore! Buon Natale!” E Scrooge affermò spesso in seguito che di tutti i suoni giocondi uditi in vita sua, i più giocondi, senz’altro, erano stati quelli.
Charles Dickens
Se sino a qualche anno fa l’aria natalizia si avvertiva solo a partire dagli inizi di dicembre, oggi, invece, subito dopo la festa dei defunti cominciano a fare le prime apparizioni panettoni, abeti e addobbi. Il Natale è e rimane tuttavia una festa religiosa che esalta valori importanti come la carità, la fratellanza e l’unione familiare restando in qualche modo intatta la sua magia fatta di luci, odori, sapori e musica.Facciamo un passo indietro. Nella nostra regione ai primi di dicembre si riaprivano casse e cassetti per tirare fuori gli addobbi natalizi il cui allestimento era scandito dalle ricorrenze di santa Bibiana, santa Barbara, san Nicola, l’Immacolata e santa Lucia, quasi propedeutiche alla grande festa del 25 dicembre.
A ognuna di queste ricorrenze si legano credenze popolari legate alla preparazione di “oroscopi” atmosferici per l’anno successivo facendo cardine sulle feste di santa Lucia e, sotto altri aspetti, di santa Bibiana. La novena di Natale, con inizio il 16 e termine il 24 sera, scandiva il tempo dell’attesa che culmina nella notte della vigilia, forse il momento più sentito. A questo giorno è legato un rito antichissimo legato all’elaborazione di formule per le guarigioni: da quelle relative ai morsi di serpente alle altre concernenti slogature. Le nonne le insegnavano alle nipoti solo allora perché era in quella notte che tali formule avrebbero avuto la massima efficacia.
I riti religiosi custodiscono il vero autentico significato spirituale del Natale. La simbologia, comune alle feste religiose,contiene significati profondi che spesso l’uomo travisa o trascura del tutto. Tralasciando i simboli più comuni rappresentati dall’abete natalizio, dal presepe, dal panettone, dai regali, dai festosi addobbi e dai pochi zampognari rimasti in giro, resistono ancora alcuni valori legati all’evento.
Oltre ad essere la tradizione più importante e rappresentativa del Natale, quella del presepe è anche la più antica: il primo presepe fu realizzato da san Francesco e dai suoi frati nella notte fra il 24 e il 25 dicembre 1223 tra le montagne di Greccio, presso Rieti. Il primo presepe è in realtà una messa celebrata eccezionalmente in una grotta anziché in una chiesa.
Babbo Natale, la Befana, lo scambio dei doni, gli auguri reciproci, i baci sotto il vischio, l’uso di decorazioni, il gioco della tombola sono alcune delle tradizioni del Natale. Ma il Natale è principalmente il momento in cui le famiglie, gli amici si riuniscono, in particolare a tavola. Ogni regione ha le proprie caratteristiche culinarie, ma l’unica caratteristica comune a tutte le ricette regionali è la presenza del pesce: la sera della vigilia il capitone è presente su molte tavole italiane. “Il rito del focolare domestico” si perpetua davanti alla tavola imbandita di tutto punto in cui il buon vino, ovviamente, non deve mancare.
PROGRAMMA
Indirizzi di saluto
Ing. Riccardo Rossi
Sindaco di Brindisi
Interventi
Antonio Mario Caputo
Società di Storia Patria per la Puglia
Coordina e introduce i lavori
Giacomo Carito
Società di Storia Patria per la Puglia
Nel corso dell’incontro Giancarlo Cafiero darà lettura di testi in vernacolo riferiti al Natale
Organizzazione
Brigata Amatori Storia e Arte. Sezione di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia
History Digital Library, Brindisi
In collaborazione con
Associazione Vola Alto, Brindisi
Associazione Diecieventotto – Manifesto della Cultura, Brindisi
Patrocinio
Comune di Brindisi