BRINDISI – Sono tanti gli interventi sulla città di Brindisi. Quelli che destano maggiore scalpore, però, sono quelli in seno al porto e zone limitrofe. Per questo, Legambiente ha scritto una lettera aperta indirizzata al commissario dell’autorità portuale Mario Valente, al sindaco Angela Carluccio ed alla soprintendenza per il Salento del Mibact.
<<Stanno avvenendo in queste settimane una serie di interventi da parte dell’Autorità portuale di Brindisi di grave impatto sul paesaggio e sulle finanze pubbliche attorno al seno di levante del porto interno di Brindisi. In nome della mai realmente giustificata realizzazione di un circuito unico doganale, da tempo si sono eliminati uno storico cantiere navale ed una serie di accessi, prima di dar vita ad una recinzione (peraltro già in alcuni tratti arrugginita) che confligge con lo spirito del “Water front” o della “Città d’acqua”, che isola di fatto, in nome di mai motivate ragioni di sicurezza l’intero specchio di mare. Non è assolutamente citabile, a giustificazione di tale scelta, il riferimento al non più presente transito di uomini e mezzi “extra Shengen”. Quanto si sta realizzando è il contrario della storia di Brindisi quale Città dell’accoglienza e crea un significativo impatto paesaggistico (soprattutto nei pressi degli storici e vincolati ex Capannone Montecatini e “Stazione marittima”), attraverso la realizzazione di un fitto reticolato che ricorda più i campi di concentramento che normali limitazioni di altre aree portuali ed attraverso orribili pilastri in cemento che ospitano telecamere, creando una inquietante situazione da “Grande Fratello”. All’Autorità Portuale si chiede, ai sensi del D.Lgs 19 agosto 2005, n. 195, e ss. mm. ii. e della Legge n. 241 del 7 agosto 1990 art. 25, comma 1, l’accesso agli atti e di chiarire pubblicamente il costo totale delle opere in corso e, nel caso in cui sia confermato l’importo di 8 milioni di euro, il rispetto di norme europee e nazionali concernenti procedure, contenuti, informazione, partecipazione, selezione e controllo su gare d’appalto, affidamento e gestione dei lavori. Alla stessa Autorità portuale si chiede di chiarire con quali motivazioni tecnico-amministrative sia stata respinta la richiesta di Conferenza dei servizi formulata dalla Sindaca di Brindisi, Conferenza tanto più necessaria alla luce degli interventi aggravanti l’impatto paesaggistico e la mancanza di “godibilità” e visibilità del Seno di levante e dei beni vincolati attorno ad essi insistenti. Alla stessa Autorità portuale si chiede infine di chiarire quali autorizzazioni siano state concesse rispetto alla legislazione vigente in materia di tutela della privacy. Alla Sindaca di Brindisi si chiede di tutelare la “godibilità” del porto e dei beni vincolati e gli interessi rappresentati in quanto Primo cittadino di Brindisi, anche ricorrendo ai poteri contingibili ed urgenti conferitole per Legge, nel contempo dando pubblica spiegazione del perché la commissione paesaggistica comunale abbia manifestato gravi rilievi sui riflessi paesaggistici legate alle opere in corso, salvo poi esprimere parere favorevole. Alla Soprintendente Piccarreta si chiede se corrisponde a verità il fatto che la Soprintendenza non abbia manifestato rilievi rispetto a recinzione e pilastri, in ciò disattendendo i compiti ed i contenuti fissati nel D.Lgs 42/2004 (più conosciuto come Codice dei beni culturali), paradossalmente, però, giudicando negativamente il ricorso a pannelli in plexiglas semplicemente perché imbrattabili da vandali. In base a questa logica dovrebbe essere realizzata una uguale recinzione attorno a tutti i monumenti su suolo pubblico e speriamo che tale considerazione non si tramuti in un suggerimento. A tutti i destinatari della seguente, Legambiente chiede una immediata revisione del procedimento in corso, convocando una Conferenza di servizi, aperta a proposte che possano giungere dall’esterno, per evitare che danni palesi ed eventuali reati, attivi ed omissivi, eventualmente in corso siano portati a conseguenze ulteriori, con riserva di interessare di ciò l’autorità giudiziaria, compresa quella contabile. Quel che è certo, è che Piani e progetti che dovrebbero essere sottoposti alla pianificazione urbanistica generale ed anche al controllo dell’Amministrazione comunale creano una evidente contrasto con lo scopo degli interventi di riqualificazione del lungomare brindisino e con lo stessa fruizione pubblica e visione del porto, tanto che vien voglia di chiedere di rinominare Via del mare “via dal mare!” In attesa di un sollecito riscontro, si porgono distinti saluti>>.