Accordi sindacali non rispettati, aspettative dei lavoratori deluse, straordinari abusati, indicazioni regionali arrivate in calcio d’angolo. Parliamo di padri e madri di famiglia che hanno prestato servizio durante tutto il periodo della pandemia negli hub vaccinali e che avrebbero dovuto ricevere la proroga di un mese del contratto da parte dell’amministratore unico di Sanitaservice per poter insediare un tavolo tecnico, di comune intesa con il Direttore Generale dell’ Asl di Brindisi, in cui confrontarsi sul piano del fabbisogno e relative carenze occupazionali.
“Nulla di tutto questo è stato rispettato – commenta Giuseppe Carbone, Segretario Generale della FIALS – motivo per il quale abbiamo indetto con urgenza, dinanzi la sede dell’ex ospedale “Di Summa” di Brindisi, un’ assemblea permanente da parte di 64 lavoratori e lavoratrici di Sanitaservice – 46 ausiliari e 18 amministrativi – il cui contratto scadeva venerdì 30 settembre e che non hanno ricevuto rinnovo.
Rivolgo un appello di unità alla politica pugliese – prosegue il Leader della FIALS – al Presidente Emiliano ed all’assessore Palese, affinché ci si possa sedere attorno ad un tavolo e discutere proficuamente per trovare delle risposte. La politica chiama al voto la cittadinanza nel momento del bisogno. Bene, ora è il momento che sia la politica a rispondere delle esigenze di questi lavoratori. Noi sindacati, esattamente come avviene in queste ore con i lavoratori Sanitaservice, stiamo unendo le forze per un bene maggiore. Allo stesso modo ci aspettiamo la stessa attenzione dai vertici regionali e aziendali. La campagna vaccinale è stata avviata, lunedì sarà ripresa a pieno regime ma la domanda sorge spontanea: con quali risorse umane?
“Il diritto alla salute – sottolinea Elena Marrazzi, Segretario Nazionale FIALS – è un diritto costituzionale che va preservato. La campagna vaccinale tutela la cittadinanza e non può essere sospesa né subire ritardi nella tabella di marcia per inefficienze gestionali. Non meno importante è la salvaguardia occupazionale di questi lavoratori, padri e madri di famiglia che senza preavviso sono rimasti privi di un sostegno economico, diversamente da quando concordato con il Direttore Generale dell’Asl e con l’amministratore unico. Gli impegni presi ai tavoli sindacali non sono parole al vento, un management aziendale deve poter dare consequenzialità agli impegni assunti con i propri dipendenti”.