Mentre l’amministrazione Rossi si bea di aver approvato un Dpp che lo stesso assessore all’Urbanistica sostiene «non servire a nulla», altrove continuano ad ottenere risultati reali che pongono le basi per un concreto sviluppo. Al Comune di Brindisi, infatti, nonostante le sentenze del Tar che sistematicamente danno torto all’ente affermando – rispetto al tema delle strutture ricettive dei balneari – che «lo svolgimento di attività con mezzo itinerante non necessita di autorizzazioni edilizie in quanto quest’ultimo non può determinare alcuna modifica o vulnus del territorio», si continuano a negare autorizzazioni per l’apposizione di tali strutture amovibili stagionali, mortificando così ogni sforzo compiuto dagli operatori del settore per rendere minimamente ricettiva e attrattiva la nostra litoranea. Addirittura a Brindisi è stata negata la possibilità di parcheggiare per raggiungere alcune tra le spiagge più frequentate dai turisti – con conseguente danno d’immagine legato agli incredibili disagi che ne sono derivati – perché si voleva «tutelare la visuale panoramica» e salvaguardare «l’interesse ecologico per la presenza di biotipi». Il tutto, salvo poi rendersi conto della mancanza di realismo e tornare di conseguenza sui propri passi con grave ritardo. Un po’ come le strutture turistico-ricettive oltre i 300 metri dal mare, che per Rossi fino a qualche mese fa rappresentavano «amenità» ma che adesso vengono previste nel Dpp emendato. Nel documento si legge infatti che «per insediamenti turistico-ricettivi e servizi di somministrazione si potranno prevedere insediamenti sostenibili e a bassissimo indice oltre i 300 metri dalla linea di costa, privilegiando il recupero di ruderi e spazi abbandonati». Quindi stop alle preclusioni preconcette ed ideologiche almeno in questo settore, grazie al cielo.
Ebbene, a fronte della situazione tragicomica brindisina appena elencata, che sta buttando nello sconforto interi comparti produttivi, a Fasano l’amministrazione locale riesce a strappare dalla Regione una delibera con cui si introduce una variante al Prg fasanese che consentirà alle strutture ricettive stagionali presenti sulla costa di restare aperte tutto l’anno e di mantenere quindi per 365 giorni le loro strutture amovibili ubicate su aree qualificate come agricole. A Brindisi, invece, nonostante le sentenze del Tar, il Comune chiede la rimozione di tali strutture leggere e amovibili anche durante l’estate.
Sempre attraverso un proficuo dialogo con la Regione e la Soprintendenza, a Gallipoli è stato adeguato il Piano regolatore generale al Pptr, così sottraendo importanti aree del borgo e del litorale agli invadenti e ridondanti vincoli precedentemente imposti in termini di edificabilità, facendo risparmiare ai cittadini tempo e risorse. L’amministrazione Rossi, invece, non ha mosso un dito per adeguare il vecchio Pug al Pptr, lasciando così aperti fronti problematici sul litorale, in Centro e nella zona industriale.
La speranza è che tra qualche mese Brindisi possa uscire dall’immobilismo e dal grigiore che la attanagliano e riprendere a correre con un’amministrazione del Sì allo sviluppo ed alla prosperità.
Gianluca Quarta, consigliere comunale Forza Italia