Sono moltissimi i cittadini di contrada Giancola costretti a vivere quotidianamente in situazioni difficili a causa della mancanza di rete idrica e fognaria pubblica, illuminazione e trasporti pubblici.
In questa zona i cittadini sono costretti a rifornirsi privatamente di acqua presso le fontane pubbliche per poter soddisfare i bisogni di prima necessità. Nella zona, benché riconosciute dal Comune con l’apposizione ed intitolazione di vie specifiche, non vi è illuminazione pubblica a scapito quindi della sicurezza dei residente e dei loro immobili. È stato inoltre sospeso il trasporto pubblico a causa del crollo della falesia in un tratto di litoranea; il tratto, di circa 100 metri, è stato bloccato mediante un semaforo che ne stabilisce il transito a corsie alterne, ma che non permette il passaggio di pullman.
Tutto ciò premesso, ci chiediamo se contrada Giancola, per Rossi e la sua amministrazione, faccia parte del Comune di Brindisi.
Credo che mettere in sicurezza e rendere agibile una zona della città garantendo servizi ai cittadini che pagano le tasse, sia l’obiettivo primario di un’amministrazione comunale degna di questo nome.
Livia Antonucci coordinatrice FI Brindisi
Credo che l’amministrazione comunale di fronte a questa iniziativa si dovrà muovere, almeno per salvare la faccia.
Ma, per caso, le costruzioni di quella zona sono abusive?