Devo ammetterlo: mi sono sbagliata. Ho preso un abbaglio clamoroso sostenendo che il Comune di Brindisi fosse a rischio dissesto, perché l’Amministrazione cittadina ha deliberato il riconoscimento dell’ennesimo contributo per manifestazioni culturali: 12mila euro, a titolo di compartecipazione all’organizzazione della XXII edizione del Barocco Festival Leonardo Leo.
Confesso di non intendermi di musica, men che meno di quella che sarà offerta da un violinista, un flautista e un tiorbista norvegese dal 22 agosto sino al 7 settembre prossimo. Saranno certamente eventi di spessore.
La delibera di Giunta è stata approvata lo scorso 26 luglio. Il 31 avrebbero dovuto esserci l’approvazione degli equilibri di bilancio, ma questa è un’altra storia. Delle due l’una: o il Comune è in precarie condizioni economico-finanziarie, o non lo è e, quindi, continua lungo la strada del riconoscimento di contributi, mini o maxi, in favore di associazioni che organizzano eventi e rassegne. Evidentemente l’incubo dissesto, con tutto quel che ne potrebbe conseguire, è un falso. Un errore nel quale sono scivolata, assieme a più di qualcuno. Meglio così.
Sono contenta se nella lista delle priorità dell’Amministrazione del sindaco Riccardo Rossi ci sono interventi in chiave culturale. Nella delibera, infatti, c’è scritto che la rassegna in questione può “contribuire a innalzare il livello di attenzione e sensibilità verso la bellezza e la cura dei beni culturali e dell’arte in generale, ponendosi come strumento di elevazione delle coscienze e di sviluppo”. Sarei decisamente preoccupata se il Comune fosse costretto a tagliare una serie di servizi. Ma evidentemente questo rischio non si corre. E allora, continuiamo a goderci eventi, spettacoli, rassegne e festival proposti dall’Amministrazione, un po’ (troppo) cicala e poco formica. Chissà se a Palazzo di città conoscono questa bellissima favola di Esopo.
Suvvia. Non sono certamente la delibera presa a riferimento o quelle di finanziamento di festival e rassegne che costituiscono ragioni per ritenere superato il rischio di dissesto finanziario del Comune. Quegli atti, che rientrano nel quadro di programma del bilancio di previsione approvato dal consiglio comunale sono legittimi sul piano normativo-contabile anche se non conosciuti dalle cosiddette opposizioni. Per buona fortuna che “l’Ufficio del pensatoio del Comune” ha evitato le ire certe dei cittadini proponendo l’adozione della delibera di grande richiamo culturale,tesa “a contribuire……..ponendosi come strumento di elevazione delle coscienze e di sviluppo”. La situazione di dissesto, gentile consigliera, affonda le radici su ben altre determinate circostanze che, pur conosciute dagli addetti alla gestione comunale, non trovano riscontro nelle azioni conseguenziali specie da componenti l’Organo assembleare preoccupati, come osano dire ormai in molti, di conservare quello scranno solo per apparire. Ed allora ed in stretta sintesi, non sembra azzardato il suggerimento di chiedere al segretario generale di avere contezza della richiesta da parte del vice procuratore regionale dell Corte dei Conti riguardanti eventuali azioni nei confronti dell’amministratore unico della Multiservizi e Collegio dei revisori della stessa. Per quanto riguarda, poi, la delibera di equilibrio di bilancio che doveva essere adotta entro il 31 luglio decorso appare doveroso ricordare che non rientra, sia pure nei termini di prorogatio concessi dal Prefetto, l’osservanza del tempo necessario per l’esercizio delle prerogative dei consiglieri per l’esame detta delibera. Il parere particolare e ben motivato dell’Organo di Revisione Contabile, secondo regolamento di contabilità (art. 74) e Tuel, deve essere inviato ai consiglieri 20 giorni prima della seduta consiliare apposita al fine di evitare l’annullamento del provvedimento “de quo” come peraltro sentenziato dal Consiglio di Stato con decisione n. 3814 del 21 giugno 2018.
Brindisi, 03/08/2019 Franco Leoci