L’omofobia oggi: parla lo psicologo

L’associazione Fiorediloto attiva contro la violenza di ogni ordine e grado, oggi ha deciso di parlare di omofobia.
Tante le segnalazioni pervenute presso nostra associazione, abbiamo chiesto il parere di un noto ed esperto che opera nel nostro territorio Brindisino, lo Psicologo Vito Boccardi,
Che ha accolto con orgoglio la nostra richiesta.
1)Dottor Boccardi, secondo lei è ancora il caso di parlare di omofobia in Italia?
Credo che ancora oggi, nel 2020, si evincono di omosessuali picchiati, derisi e insultati, transessuali discriminati.
Cresce anche  l’onda anti gay, si moltiplicano i gesti di abuso, di violenza e discriminazione contro chi viene considerato “diverso”, vissuto come un nemico da allontanare, da punire, da smascherare, da ridicolizzare.
2)Dottor Boccardi, secondo lei a  livello di diritti, è  stato fatto abbastanza per il mondo lgbt?
Credo che si dovrebbe fare ancora molto in termini di uguaglianza e tutela.
Qualcosa che possa davvero sostenere coloro che sono vittime di violenza, o comunque sia, coloro che decidono di unirsi civilmente.
 La legge che istituisce le unioni civili per le coppie formate da persone dello stesso sesso, è considerata da noi tutti, come un passo di civiltà, che vede un reale cambiamento nei diritti delle persone omosessuali negli ultimi anni.
3)Come vive oggi secondo lei un omosessuale in Italia?
Non sempre liberamente  la propria vita come un eterosessuale.
Non vive liberamente la propria omosessualità, spesso mente a parenti ed amici creandosi una doppia vita.
Spesso coloro che si espongono vengono lentamente emarginati dalla vita sociale e dalle proprie amicizie.
Anche le famiglie  spesso obbligano i ragazzi a nascondere la propria omosessualità privandoli di un’esistenza normale e serena.
Ancora oggi nel 2020 l’omosessualità non è vista come “normale”,
e chi frequenta persone omosessuali potrebbe essere etichettato come tale.
Molti si ritrovano la famiglia talmente contro e non rimane altra scelta se non andarsene di casa rompendo ogni legame.
4)Come dovrebbero comportarsi le famiglie nel momento in cui scoprono la sessualità dei propri figli?
La miglior cosa che si possa fare è quella di rimanere aperti, tolleranti e propensi all’ascolto.
E’ fondamentale stare accanto al proprio figlio nei momenti di sconforto, adottando una forma di comunicazione aperta all’accoglienza e all’assertività.
5)Come fare coming out e poterlo dirlo ai familiari e agli amici?
La cosa migliore è sempre quella di dirlo in modo molto semplice e naturale,senza troppi giri di parole.
Non è una vergogna essere omosessuale, quindi non c’è alcun motivo di nasconderlo.
Certo, spesso ci si trova a sopportare  critiche, l’incomprensione dei parenti ed amici.
L’aspetto più importante che mi sento di sottolineare è quello di rimanere onesti, con gli altri ma soprattutto con se stessi.
Esercitare la propria individualità e dunque la propria unicità rispetto agli altri, è un diritto di tutti.
La diversità, nella sua totalità, considerata SOLO come forma di
arricchimento.
DOTT. Vito Boccardi
Psicologo
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