OSTUNI – Sinistra italiana in provincia di Brindisi ha portato avanti in questi mesi la battaglia contro la chiusura dei reparti di cardiologia e pediatria nel presidio ospedaliero di Ostuni, tramite il suo rappresentante provinciale Claudio Santoro.
Dopo l’appello rivolto a tutte le forze politiche da parte del comitato “Salvaguardia della salute per la parte nord brindisina”, composto da cittadini che si sono opposti dal primo istante al piano di riordino ospedaliero redatto dalla regione Puglia, con determinazione, volendo difendere con unghie e denti il proprio ospedale e il proprio diritto alla salute.
Sinistra Italiana ad oggi non ha visto l’attivazione dei servizi per il nosocomio di Ostuni, e si oppone con forza nei confronti del presidente Michele Emiliano, il Dottor Giancarlo Ruscitti (capo dipartimento salute per la regione Puglia) e il direttore generale dell’ASL Brindisi Pasqualone.
Dichiarazioni di Claudio Santoro: “Lo scorso sabato 1 Luglio (data in cui la regione Puglia e il dirigente dell’Asl Brindisi, annunciavano l’inizio dei servizi) abbiamo effettuato un sopralluogo nel reparto di medicina di Ostuni, dove sono stati previsti i quattro posti letto con servizio H24 di cardiologia, purtroppo con grande rammarico, siamo stati informati che per via di alcuni ritardi, il servizio sarebbe stato attivato dal 4 luglio.
Ieri 4 luglio, siamo andati nuovamente in reparto, e gli operatori sanitari ci hanno riferito, che sono arrivati tre cardiologi su quattro, e la stanza destinata ai quattro posti letto sarebbe ancora in fase di allestimento, come se si dovesse sistemare un intero reparto, ad oggi inoltre non è giunta l’ufficialità dell’attivazione del servizio.
Pensiamo che questi ritardi siano una giustificazione per prendere ulteriore tempo, fino all’ultimo abbiamo mantenuto sempre toni moderati, volendo credere alle parole del presidente della regione Puglia Michele Emiliano, ma purtroppo abbiamo costatato che la parola sia servita ben poco, se ad oggi questi sono i risultati.
Ci hanno fatto illudere delle fantomatiche delibere che avrebbero dato l’avvio ai servizi dal 1 di luglio, per non parlare di pediatria, dove in questi giorni abbiamo contattato varie volte il dottor Riscitti ed il presidente Emiliano senza ricevere alcuna risposta.
Siamo stati sempre accondiscendenti a prescindere l’appartenenza politica, ma a quanto pare dobbiamo dare ragione a tutti coloro che erano scettici sulle promesse fatte da Michele Emiliano, e dallo stesso Dottor Ruscitti, entrambi sembrano scomparsi.
Abbiamo inoltre interloquito nell’ultimo periodo con il Dottor Pasqualone, che ringraziamo comunque per la sua disponibilità nel tenerci informati, ma allo stesso tempo delusi, perché avrebbe dovuto sollecitare frequentemente i vertici regionali in veste di direttore generale dell’Asl – Brindisi, e far si che si desse il via anche alla pediatria con accelerazione, dopo che il reclutamento dei pediatri è stato formalizzato più di due mesi fa.
Stiamo vivendo una triste vicenda, abbiamo vissuto l’illusione, di aver risolto se pur fino al 30 settembre l’emergenza, auspicavamo un tavolo tecnico per il futuro dell’ospedale, oggi ci chiediamo quali dati si possano prendere in due mesi, qualora ci fosse il miracolo di attivare i servizi in settimana.
Cosa accadrà, quando Ostuni ed i paesi limitrofi avranno il massimo delle presenze turistiche, e l’ospedale non potrà affrontare le emergenze sanitarie per grandi e piccoli?
L’istituzione dei 4 posti letto di osservazione breve di cardiologia ed il servizio Scap di pediatria per il periodo estivo pare sia stato utilizzato dalla Regione quale argomento a sostegno delle proprie tesi difensive tese a contrastare la richiesta cautelare avanzata dal Comitato dinanzi al Tar Puglia proprio per limitare i danni nella stagione estiva, in cui il forte afflusso turistico va di pari passo ad una crescente domanda di assistenza sanitaria. Purtroppo, però, quanto disposto dalla Regione è rimasto per il momento fermo, soprattutto per pediatria, essendo evidente la presa in giro attuata sia nei confronti della cittadinanza.
Annunciamo che a breve organizzeremo una grande mobilitazione in tutta la nostra provincia, e andremo avanti all’ingresso della regione Puglia, quella stessa regione che lo scorso 28 marzo, aveva confermato l’accordo nella sede della presidenza regionale per attivare i sevizi dalla seconda decade di maggio, poi slittato a luglio, ed ora? Forse dopo il 30 settembre?, entrando nel pieno del ridicolo.
Ci aspettiamo che si concluda a breve tempo l’iter per l’attivazione dei quattro posti letto di cardiologia e il servizio se pur Scap di pediatria, anche se l’accordo prevedeva anche per la stessa pediatria i quattro posti letto.
Chiediamo al presidente Michele Emiliano di mettersi una mano sul cuore e di prendere in seria considerazione il grande disagio che il suo piano di riordino ha causato in Puglia, dato che non ha portato ad alcun risparmio della sanità, se non al declassamento dei servizi.
Continueremo ad andare avanti, non ci faremo scippare il nostro diritto alla salute come prevede l’Articolo 32 della costituzione.