“L’Unione dei liberali italiani europei”

Mi permetto riportarLe questo contributo perchè penso possa essere utile che la comunità ed i Suoi lettori siano informati sull’evento straordinario di cui scrivo in appresso.

Il 14 gennaio scorso, alla presenza di oltre 1200 persone, si è tenuta in Milano l’assemblea nazionale dei Liberali con lo scopo di unire tutti i liberali ed altri partiti e movimenti con cui si ha una cultura e programmi simili e che aderiscono al gruppo liberale in Europa.

Gli interventi sono stati di alto profilo e tutti gli speaker, ben 46, compreso il sottoscritto, hanno auspicato l’unione di tutti i Liberali, Democratici, Europei. Parte da questi tre aggettivi l’iniziativa che punta a riunire tutti i movimenti e partiti liberali italiani in un’unica casa politica. Da Renew Italia di Matteo Renzi e Carlo Calenda a PiùEuropa di Benedetto Della Vedova passando per Letizia Moratti, Sandro Gozi, Oscar Giannino, Alessandro De Nicola e Giuseppe Benedetto. L’impresa non sembra semplice visto che alle ultime elezioni nazionali il Partito di PiùEuropa si è alleato con il Partito Democratico mentre Azione ha ottenuto uno storico risultato assieme a ItaliaViva, per approdare ad una federazione tra questi due partiti. Oggi si apprezza un momento inedito: è la prima volta che tre partiti che si rifanno ai valor liberal democratici europei e che raggiungono alle elezioni nazionali una cifra intorno all’11 per cento dei consensi, propongono ai  liberali di voler concorrere ad una proposta politica unitaria. Abbiamo raggruppato all’interno della costituente liberale diverse realtà: La Casa dei Liberali, l’Alleanza liberaldemocratica per l’Italia, Alternativa liberale, Liberali democratici europei, LibDem, Forum liberale e così via. Siamo partiti da un principio: se noi chiediamo unità, non possiamo essere divisi. Non ci siamo fermati qui: la costituente è aperta a tutti, e ci si deve poter iscrivere come associazioni e come cittadini.  Vogliamo stimolare il dialogo tra tutte le varie realtà e far capire che fuori c’è un mondo liberal diffuso, attento e desideroso di una nuova offerta politica. Non una bolla o movimento di opinione composto di intellettuali e professionisti del pensiero politico, ma un popolo fatto di cittadinanza attiva e opinione pubblica autenticamente liberale, presente in tutta Italia, che reclama di riappropriarsi il suo spazio politico e far sentire la sua voce nel Paese. Per avere il consenso convinto, l’adesione, la militanza di questo mondo liberale siamo obbligati a presentare un soggetto politico unitario e diverso, competitivo ed innovativo con un’identità autentica. Vorremmo che la costituente liberale fosse la levatrice dell’unità tra i Liberali ed i riformatori. I liberali sanno bene che la storia non è predeterminata e l’obiettivo lo si potrà raggiungere solo se si sarà bravi e costanti nel perseguirlo.

Un grande passo in avanti sarebbe scegliere per il nuovo soggetto politico un nome che includa e non escluda. La Casa dei Liberali pensa ad una denominazione semplice e fortemente identitaria e riconoscibile, quale ad esempio: LIBERALI.

La scelta potrebbe anche essere declinata come “Liberaldemocratici europei” , tenendo conto, realisticamente, di altre diverse sensibilità presenti tra gli aderenti alla costituente liberale, e che vanno rispettate. Per noi conta più la sostanza. Per dirla alla Forrest Gump: “Liberale è, chi liberale fa”.

In questi anni chi ha fatto il liberale ha messo insieme pochi voti, per di più per chi ha una certa età la parola liberale fa pensare al vecchio PLI, un partito dignitosissimo ma che negli anni ’70, ’80 e ’90 raccoglieva dal 3 al 4% per cento. Poi, con la Seconda Repubblica, il termine è stato inflazionato ed abusato da tanti, a cominciare da Silvio Berlusconi che aveva promesso la rivoluzione liberale, che non si è mai realizzata. E se c’è stata, me la sono persa! In epoche diverse addirittura sia Massimo D’Alema che Giuseppe Conte si sono definiti liberali! La questione è che in fondo tutti si sentono un po’ liberali e sanno che la filosofia liberale non ha confini e che il liberalismo in se ha spazi infiniti ed è il più grande strumento di giustizia  e sviluppo sociale.
Chiudo augurandomi che i responsabili dei partiti liberal democratici europei e riformatori costituiranno un partito unico molto prima delle elezioni europee.

Il Segretario nazionale de “La Casa dei Liberali”

Angelo Caniglia

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