Una delle strategie che il sindaco Riccardo Rossi continua ad attuare è quella del silenzio. Quando si trova in difficoltà opta per due strade: la prima è quella di far scendere in campo i suoi “sostenitori” con i loro commenti avvelenati e con la campagna del fango. In alternativa c’è il silenzio assordante che tanti danni rischia di provocare al nostro territorio.
E’ rimasto rigorosamente muto, ad esempio, sull’annunciato ricorso contro l’investimento di Edison nel porto di Brindisi. Prima ha sparato le bombe della contestazione rispetto alla decisione assunta dalla Regione Puglia e poi si è chiuso in un silenzio che la dice lunga sulla scelta di chi ha capito che stava per giocarsi la ricandidatura. Adesso è come se il problema non esistesse e la matrice ambientalista del primo cittadino è stata soffocata da quella dell’opportunismo politico. Stessa situazione per l’impianto di carburanti proposto dalla società Brundisium. Troppi strani silenzi e troppe incoerenze a cui si aggiungono gli errori procedurali commessi dal Comune nell’espressione dei pareri, sia per Edison che per Brundisium.
E tace il caro sindaco anche sui tanti cantieri annunciati e mai portati a compimento. Uno su tutti è quello della bonifica di Micorosa. Le competenze sono proprio del Comune, ma di quell’intervento Rossi non parla, scegliendo di ignorare le richieste di informazioni che giungono dai cittadini. A che punto sono i lavori? L’area di Micorosa può già considerarsi esclusa dai siti che producono un pericolosissimo inquinamento ambientale?
Che tipo di attività di controllo effettuano i tecnici comunali? Che ruolo ha la “politica” in tutto questo? Ci si è posti il problema di verificare se si sta procedendo nei tempi stabiliti?
La realtà è che Rossi pensa di essere stato nominato monarca di Brindisi ed invece dovrebbe dar conto non soltanto ai suoi lettori, ma anche alla maggioranza dei brindisini che – come è noto – non lo ha votato.
Lino Luperti – Movimento Regione Salento