BRINDISI – La scelta di alcune forze di opposizione di scontrarsi frontalmente ed in piazza contro la giunta Rossi sulla questione del centro di accoglienza al quartiere Casale è stato il solito boomerang come era ben prevedibile.
Mentre mercoledì 5 settembre il sindaco Rossi dichiarava ai microfoni di Puglia TV “noi stiamo valutando la possibilità che ci possano essere altri immobili per candidarli al bando” e “se il problema è la famosa delegazione del Casale si possono trovare altri immobili”, con un recentissimo comunicato stampa congiunto le forze di maggioranza dichiarano: “ribadiamo la nostra volontà di sostenere la decisione di sistemare l’immobile del quartiere per accogliere alcuni ragazzi”. Si sceglie di cancellare, per più di sette anni, la speranza dei residenti che una struttura simbolo del decentramento torni ad erogare servizi (appena le risorse comunali o eventuali nuovi finanziamenti lo avrebbero consentito).
Il centro destra si è elevato a difensore del quartiere dal “pericolo” rappresentato da 10-15 ragazzini (sul numero speriamo si chiariscano anche in maggioranza) anche se con l’ordine del giorno depositato chiede moderatamente uno spostamento di sede, come tutte le forze di opposizione dal primo momento.
Tale ultimo obiettivo era a portata di mano, adesso sembra più lontano.
Speriamo si faccia ancora in tempo a porre rimedio al madornale errore di prendere una decisione, così importante per la comunità, nella quattro mura di una riunione di giunta senza un preventivo confronto e una preventiva informazione.
In questa fase ormai la sede naturale di discussione non può che essere il consiglio comunale.
Speriamo ancora che l’inasprimento dello scontro non porti ai cittadini un centro di accoglienza minori stranieri non accompagnati in una sede non condivisa ed ai leader della protesta tanta sterile pubblicità.
Gruppo consiliare M5S Brindisi