Mancata proroga contratti: infermieri protestano contro Asl

Un sit in di protesta contro la mancata proroga dei contratti degli infermieri che fino al 31 dicembre hanno lavorato per conto dell’Asl Brindisi si svolgerà venerdì prossimo, a partire dalle ore 9, davanti alla sede dell’azienda sanitaria situata in via Napoli, al rione Casale.

Chiediamo con questo che non si facciano figli e figliastri, creando discriminazioni fra gli infermieri rimasti senza lavoro e i colleghi ai quali invece è stata riconosciuta la proroga del rapporto di lavoro di ulteriori sei mesi, sulla base del verbale della riunione delle delegazioni trattanti aziendali per il personale di comparto del 21 novembre 2018 che recita appunto: “I contratti a tempo determinato degli infermieri in scadenza dall’1 gennaio 2019 con una durata di mesi sei, saranno prorogati di ulteriori sei mesi, sino e non oltre il raggiungimento della durata massima di un anno”.

Chiediamo inoltre equità di trattamento, oltre che, nei confronti della Regione, una seria programmazione del fabbisogno di personale infermieristico.

Ricordiamo fra l’altro come la mancata proroga dei contratti contrasta ad esempio con la carenza di sette unità infermieristiche che dall’1 febbraio si registra nel Pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi.

Lo avevamo preannunciato ad ottobre allorquando fu presentato dalla Als Br il piano triennale del fabbisogno. Lo abbiamo ribadito pochi giorni fa con la scadenza dei contratti a tempo determinato con l’aggravante che la Asl non avrebbe intenzione di coprire dette carenze essendo posti vacanti e non sostituzioni, come esplicitato nel verbale della riunione delle delegazioni trattanti del 21 novembre.

Si sappia e si ricordi, infine, a scanso di equivoci che abbiamo denunciato più volte, fin dal 2015, il demansionamento, data in cui ci siamo insediati come Rsu, fino ad arrivare ad un esposto/diffida alla procura della repubblica e al deposito di diversi ricorsi presso il tribunale di Brindisi. Ma ‘gli operatori socio sanitari non possono sostituire gli infermieri.

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