“Dall’insediamento del governo giallorosso si susseguono dichiarazioni di vari membri dell’esecutivo su una serie di nuove imposizioni da introdurre per finanziarie interventi che vanno dall’istruzione all’ambiente, alla ricerca. E’ stato anche ipotizzato di introdurre una nuova tassa sui voli aerei, definita ‘praticabile’ dal presidente Conte: l’aumento potrebbe essere di 1 euro per i voli nazionali e 1,5 euro per quelli internazionali, rincari che porterebbero nelle casse dello Stato circa 137milioni di euro l’anno. Gia’ oggi l’Italia e’ al secondo posto in Europa per il numero di tasse applicate ai biglietti aerei, tanto che in alcuni casi le imposte superano addirittura il costo dei voli”. Lo afferma, in una nota, il deputato di Forza Italia Mauro D’Attis che ha predisposto su questo tema una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, sottoscritta oltre che dal capogruppo di Fi alla Camera Mariastella Gelmini, da Vincenza Labriola ed Elvira Savino – che la discuteranno durante il question time – , Francesco Paolo Sisto, Giusi Bartolozzi, Nino Germana’, Nino Minardo, Stefania Prestigiacomo, Matilde Siracusano, Francesco Scoma, Diego Sozzani, Simone Baldelli, Deborah Bergamini, Giorgio Mule’, Antonio Pentangelo, Roberto Rosso e Federica Zanella.
“Le tasse sui passeggeri – afferma Fi – danneggiano il settore del turismo e rappresentano l’ennesimo schiaffo al Mezzogiorno. I cittadini del Sud, giovani soprattutto, che devono raggiungere il nord per motivi di lavoro, di studio o di salute, utilizzano infatti l’aereo anche a causa della mancanza di valide alternative, sobbarcandosi prezzi ai limiti dell’insostenibile, in particolare per i collegamenti da e per Puglia e Sicilia”.