Il cantautore brindisino festeggia 25 anni di carriera e approda al Verdi per presentare il suo nuovo progetto e primo disco dal vivo a poche settimane dalla partecipazione al Festival di Sanremo. Il titolo è ispirato al mare come provenienza, navigazione e rinascita continua. Appuntamento giovedì 4 gennaio a partire dalle 20.30.
Si dice che un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte. Ma se alle spalle c’è il mare, quello ostinato come radici, dimensione incessante dell’anima, forse non si parte mai. Perché il mare non è solo un elemento del paesaggio. Lo sa bene Bungaro, brindisino con un pezzo di storia impresso nel porto della città, che giovedì 4 gennaio (ore 20.30) porta il suo «Maredentro Live Tour» nel NuovoTeatro Verdi. Il cantautore segue l’istinto del mare per tornare all’inizio di tutto, appena cinque minuti dal porto che segnano idealmente il suo percorso artistico: e così Bungaro riabbraccia il pubblico di Brindisi per festeggiare 25 anni di carriera, anni di chitarra, di canzoni cantate da lui e di brani famosissimi scritti per altri interpreti.
Il concerto è realizzato con il sostegno della Regione Puglia / Teatro Pubblico Pugliese e dell’associazione «Officina delle Idee». I biglietti di ingresso gratuito sono già stati tutti distribuiti, tuttavia si consiglia di presentarsi la sera dello spettacolo per occupare i posti che si dovessero liberare per rinuncia o assenza (info biglietteria 0831 562554).
«Maredentro Live» è il nuovo progetto e primo album dal vivo di Bungaro (registrato lo scorso inverno, durante un concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma), che a febbraio sarà protagonista a Sanremo nel 68esimo festival della canzone italiana: sul palco dell’Ariston salirà con Ornella Vanoni e Pacifico per presentare il brano «Imparare ad amarsi», di cui è coautore.
Nel giro di pochi mesi «Maredentro Live» (etichetta «Esordisco») ha ricevuto eccellenti riscontri dalla critica, inclusi diversi riconoscimenti, tra i quali ricordiamo il Premio Lunezia e il Premio del Social World Film Festival. Uno dei maggiori successi del progetto è la cover e videoclip di «L’ombelico del mondo / Lu viddiccu di lu mundu». La strepitosa versione adattata nel testo e cantata in dialetto brindisino ha riscosso l’ammirazione dello stesso Jovanotti, che così ha commentato sui social: «Tony Bungaro è una delle voci italiane più belle della mia generazione, un artista profondo che ho sempre stimato, e mi ha fatto molto piacere quando ho saputo che nel suo nuovo progetto ha inserito una versione in dialetto de “l’ombelico del mondo” trasformandola in un canto salato e bagnato dal mare. Lo ringrazio moltissimo. Se vi va sentite il suo disco nuovo, è il lavoro di un artista libero che tocca il cuore».
«Maredentro Live» percorre una miriade di perle da scoprire o riscoprire, brani riarrangiati e interpretati nel suo stile inconfondibile ed essenziale: «Io non ho paura» (resa celebre dall’interpretazione di Fiorella Mannoia), «Guardastelle» (vincitrice del Premio della critica al Festival di Sanremo 2004, canzone che ha girato il mondo ed è stata interpretata anche da Youssou N’Dour), «Il mare immenso» (presentata nel 2011 al Festival di Sanremo da Giusy Ferreri), «Agisce» (scritta per Patrizia Laquidara, Premio della critica Musicultura nel 2002), «Il deserto» (cantata, in precedenza, con Fiorella Mannoia), «A me non devi dire mai» (scritta a quattro mani con Chiara Civello) e «Nottambula» (una delle sue prime creazioni del lontano 1984, scritta con Pino Romanelli).
Inoltre, per la prima volta, Bungaro interpreta alcune canzoni di altri artisti: oltre a «L’ombelico del mondo», «La donna riccia» (omaggio a Domenico Modugno) e «Passione» di Libero Bovio (una delle canzoni napoletane più famose di tutti i tempi, molto amata dalla famiglia del cantautore), Bungaro propone anche «Apri le braccia», unica versione italiana di «Once in a life time» di David Byrne dei Talking Heads. Nel progetto si coglie anche la sua passione per il cinema: Bungaro canta infatti «Se rinasco» (con le citazioni di alcuni dei suoi film preferiti: «Mare dentro», «Fino all’ultimo respiro», «Le notti di Cabiria», «La passione e la vergogna» e «I racconti del cuscino») e, per la prima volta, «Perfetti sconosciuti», che vinse il Nastro d’Argento e il Ciak d’Oro, candidata ai David di Donatello per la Migliore Canzone Originale. La chicca della raccolta è l’inedito «Il prato», con testo di Teresa De Sio su musica di Bungaro.
«Un giorno mia figlia mi disse: papà, sai che secondo me il poeta è un tuffo nel mare fatto al rallentatore. Aveva nove anni e mi disarmò con quella visione illuminante. Un attimo dopo decisi di costruire uno spettacolo e poi un disco live dal titolo Maredentro. Sono passati tre anni da quel momento e oggi sono riuscito finalmente a mettere in questo lavoro ogni istante di quel tuffo di cui parlava mia figlia. I miei sogni, la mia navigazione tra l’essere interprete di me stesso e l’autore di grandi artisti, l’amore per i dettagli, le parole con il cuore in bocca, l’Oriente e Sakamoto, l’impressionismo francese e Satie, gli incontri con le persone che, come me, credono nel buio luminoso e amano volare ancora con i piedi per terra».
Bungaro (chitarra e voce) suonerà con Gabriela Ungureanu (violoncello), Stefano Jorio (violoncello), Antonio de Luise (contrabbasso), Marco Pacassoni (vibrafono, percussioni e batteria) e Antonio Fresa(pianoforte). Gli arrangiamenti sono stati curati dallo stesso Bungaro e da Antonio Fresa.
Bungaro, «un fuorilegge messo a capo di una sommossa sentimentale», è un cantautore elegante e un artigiano della musica che ama giocare con le note e le parole, autore di un grandissimo numero di canzoni portate al successo dai più importanti artisti italiani (Mannoia, Vanoni, Ayane, Ferreri, Mengoni, Morandi, Ruggiero, Civello, Magoni, solo per citarne alcuni). Vanta numerose collaborazioni con artisti della scena internazionale, tra cui quella con Ivan Lins (il loro progetto «InventaRio» ebbe la nomination ai Latin Grammy Awards 2014), Youssou N’dour, Daniela Mercury, Ana Carolina, Paula Morelenbaum, Miùcha Buarque de Holanda, Ian Anderson, Omar Sosa e Lara Fabian.