A poco meno di tre mesi dalla nascita del nuovo governo cittadino, se non è tempo di bilanci, è tempo sicuramente per capire l’aria che tira.
Il neo-eletto sindaco ha deciso di non rappresentare tutti i mesagnesi, ma solo coloro che lo hanno votato; peraltro viene anche difficile parlare di rappresentanza, in quanto, viste le tante deleghe distribuite ai portatori di voti, Matarrelli più che rappresentare è rappresentato. 17 le deleghe distribuite, una disgrazia.
Perchè? Presto detto.
I delegati son tutti alla ricerca di un posto al sole, tutti alla ricerca del proprio nome scritto su un trafiletto di giornale e tutti contro tutti: vittime i dirigenti comunali che si ritrovano a dover gestire le “voglie” più disparate di questi, con ovvio e consequenziale aumento di spesa per le casse – già magre – del Comune.
A questi si è aggiunta come addetto stampa la De Guido: nulla da dire sul nome, qualcosa da dire – invece – sulle modalità. Chi segue le vicende politiche cittadine, difatti, sapeva già dal 9 giugno che detto incarico sarebbe toccato a lei: ciò nonostante ci è toccato subirci il teatrino del bando pubblico per l’individuazione del suo nome, una presa in giro per quanti – ignari della scelta a monte – hanno inviato il loro curriculum vitae.
Ma si sa, con la storia che “la forma è sostanza”, il sindaco ha finito per accontentarsi del fumo (negli occhi) risparmiando l’arrosto
A proposito dell’arrosto, nel nostro caso di pollo ruspante, ignobile l’insediamento in consiglio comunale di Matarrelli: anziché pacificare gli animi ha preferito punire e diffamare tutti i suoi avversari politici, colpevoli di lesa maestà. Pompeo Molfetta? Uno che dovrebbe chiudersi in casa per i pochi voti presi: con buona pace dei 200 cittadini che hanno deciso di votarlo.
Fernando Orsini? Un topo d’appartamento, uno che ha sottratto soldi al Comune. Già ci immaginiamo l’ex presidente del Consiglio che con una calza a coprirgli il volto ed in mano una pistola ad acqua cerca di convincere il ragioniere capo a pagargli i contributi.
Ma poi: posto che il segretario comunale ha sancito il niet al pagamento dei contributi nel settembre del 2016, questo vuol dire che per un intero anno anche Giuseppe Semeraro ha usufruito di elargizioni previdenziali non dovute.
Anche lui messo alla gogna? Macchè l’han fatto vice-sindaco.
Peraltro, notizia di queste ore, il consigliere regionale Vizzino gli ha tirato le orecchie in quanto avrebbe confuso due ben diversi bandi regionali, ossia “Euro 5” con “rigenerazione urbana”.
Ma tranquilli: tanto l’uno tanto l’altro bando non vede Mesagne tra gli assegnatari dei finanziamenti: “errore degli uffici” si dice, ma leggesi – per bocca del presidente della regione Emiliano – “caro Vizzino hai già avuto la presidenza di una commissione regionale, motivo per cui scordati anche solo un euro per il territorio brindisino”.
Un capolavoro, insomma.
Noi della M? Gente che non entrerà mai nelle istituzioni. Meglio i fascisti, i portatori di voti e quel Tonino che lo definì un Califfo, un monarca, un populista da due soldi.
Ma si sa, il pentimento porta perdono e quindi Calabrese e i suoi 10 voti diventa risorsa.
Che pena.
Quanto al governo cittadino, in mancanza di politica, si è scelta la via della propaganda.
Avete una buca vicino casa? Niente paura, arriverà il sindaco con telecamera al seguito ad alzar le braccia schifato per quanto vi sta accadendo e con quei politici che non si sono occupati di voi.
Solo che a ben guardare quel politico che non si è occupato di voi è proprio lui; lui che da 20 anni è nelle istituzioni e del decadimento di Mesagne è causa e non soluzione.
Ma anche qui la storia è nota: il “nostro” era abile a dettare i tempi, non a governare.
E le buche, comunque, resteranno la.
Ma tranquilli, arriveranno tanti finanziamenti regionali: non ora, dopo maggio, quando nelle intenzioni di Matarrelli sarà rieletto tanto Emiliano tanto Vizzino in regione.
Avremo i finanziamenti regionali, la piscina in villa, sky pagato e anche un servizio a domicilio per le pulizie di primavera.
Nell’attesa godetevi il segretario comunale Dott.ssa Vadacca mandata a casa come fosse un’appestata. Come si permette a pronunciarsi sulla validità degli atti amministrativi? In fondo potrebbe accontentarsi di ricevere lo stipendio in assoluto silenzio e invece “quella” cosa fa? Pretende di fare il suo lavoro.
Senza che il popolo l’abbia eletta.
Roba da matti, sarà il caldo torrido di quest’estate mesagnese.
Ora aspettiamo il fresco settembrino e le piogge autunnali, augurandoci di non dover dire “piove, governo ladro!”.
Il Direttivo de La M