Molestie ai danni di una coetanea: nei guai 28enne

carabinieri

I Carabinieri della Stazione di San Donaci hanno dato esecuzione ad un’ ”ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla parte offesa”, emessa dal Tribunale di Brindisi nei riguardi di un 28enne del luogo.

L’uomo operando anche attraverso l’uso di strumenti telematici con condotte reiterate di assillo e minaccia, ha molestato una sua coetanea in modo tale da cagionarle un perdurante stato di ansia e di paura da determinarle un fondato timore per la propria incolumità tanto da costringerla a modificare le proprie abitudini di vita.

Infatti, in maniera reiterata si è appostato nei luoghi frequentati dalla donna inseguendola con la propria vettura. Insistentemente le ha inviato messaggi molesti e minacciosi tramite whatsapp, facebook ed Instagram.

In particolare si è presentato sotto l’abitazione della donna pretendendo con contegno minaccioso di parlare con lei, l’ha anche trattenuta contro la sua volontà bloccandole le mani e cercando di sottrarle le chiavi della vettura nella quale la donna si trovava. Appena la donna si è divincolata ed è partita con la sua vettura l’ha inseguita con l’auto all’interno del centro abitato sino a che la vittima non è riuscita a far perdere le sue tracce.

Nel mese di maggio scorso ha preteso minacciandola di dialogare con lei, l’ha bloccata in un angolo all’interno di un locale di intrattenimento ove la donna si trovava ed ha inveito al suo indirizzo sino ad essere allontanato dal titolare dell’esercizio.

Quest’estate si è presentato presso il luogo di lavoro della donna pretendendo in maniera reiterata di parlare con lei e tentando di rompere il vetro del locale dove si trovava con la spalla e con la testa.

Altro episodio riguarda l’applicazione del nastro isolante al citofono dell’abitazione della vittima facendolo così suonare ininterrottamente, nonché appostandosi dinanzi l’ abitazione ed attendendone l’uscita con la sua auto mettendosi poi all’inseguimento e bloccandola.

Il Giudice sulla scorta del racconto della donna al fine di scongiurare il pericolo di ulteriore reiterazione delle medesime condotte ha emesso la misura coercitiva personale del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa cioè l’abitazione e dove svolge l’attività lavorativa, prescrivendo di mantenersi ad una distanza di almeno 300 metri nonché di non comunicare in qualsiasi modo, di persona, via telefono o attraverso strumenti telematici

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