Non ce l’ha fatta il 31enne Luca D’Errico, ferito la notte tra il 12 e il 13 febbraio scorsi a Torre Santa Susanna, con due colpi di pistola alla nuca. Dopo sei ore dall’accertamento della morte cerebrale, il giovane è morto nell’ospedale Perrino di Brindisi, dove era stato trasportato da alcuni amici subito dopo il ferimento. Era già in condizioni disperate. Si aggrava ora la posizione del giovane che gli ha sparato e che poche ore dopo era stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio: si tratta di Salvatore Carluccio, un 24enne di Torre Santa Susanna, con alle spalle il tentato omicidio di un musicista avvenuto sei anni fa. Nella sua abitazione, in via Dei Mille, è stata trovata l’arma del delitto, una pistola di grosso calibro. Ed è dall’interno di quella casa che è stato esploso il colpo d’arma da fuoco che ha ferito D’Errico che, invece, era per strada. Le testimonianze raccolte dai carabinieri ed i filmati delle numerose telecamere di videosorveglianza lo hanno fatto ritenere dagli inquirenti l’indiziato numero uno. La vicenda presenta ancora molti punti oscuri, legati soprattutto al movente. Si parla di un regolamento di conti fra bande, con legami anche con la criminalità organizzata. Per questo del caso se ne sta occupando anche la DDA di Lecce. Gli inquirenti vogliono comprendere quale sia stata la ragione di quella visita nel cuore della notte e cosa abbia scatenato la reazione del 24enne. Intanto, stamattina si è tenuto l’udienza di convalida, durante la quale Carluccio si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del gip. Alla presenza del proprio legale, ha solo confermato la versione dei fatti resa in caserma lunedì scorso dopo l’arresto: la notte tra domenica e lunedì dall’interno della sua abitazione, attraverso le imposte della porta d’ingresso, avrebbe esploso un colpo di pistola che ha raggiunto, in strada, alla nuca la vittima.