Mostra «G7: Sette secoli di arte italiana»: 51 tra opere fra pitture, sculture ed installazioni

Anche il Giampietrino, al secolo Giovan Pietro Rizzoli o Rizzo (1480/1485 – 1553) ha detto «sì». Un’opera dell’allievo di Leonardo (1452-1519) sarà, tra Luca Signorelli (1441-1445 – 1523) e Lorenzo Lotto (1480- 1556/7), in una delle sale del castello normanno svevo di Mesagne (Br) e guarderà proprio quelle del maestro e della Bottega. È nell’antico maniero della provincia brindisina, infatti, che si sta allestendo la mostra «G7: Sette secoli di arte italiana», evento che, organizzato da Puglia Walking Art e dalla Rete di impresa Puglia Micexperience, vede il patrocinio di Regione Puglia e Comune di Mesagne, Camera di Commercio di Taranto-Brindisi e Aeroporti di Puglia. La mostra, inoltre, grazie al Protocollo d’intesa per la collaborazione fra la Direzione generale Musei, la Direzione regionale Musei Puglia, organismi del Ministero della Cultura, vedrà la promozione della stessa manifestazione nei luoghi della cultura statali presenti sul territorio regionale pugliese ed alla fine consterà di 51 opere fra pitture, sculture e installazioni.

L’evento collaterale al summit internazionale di Borgo Egnazia, sarà inaugurato il 13 giugno prossimo e andrà ben oltre i giorni di permanenza in terra pugliese dei Grandi della Terra, perché chiuderà i battenti il 30 novembre prossimo. Il sapiente equilibrio fra espressioni artistiche, che si è andato componendo sotto la direzione scientifica del prof. Pierluigi Carofano, sarà capace di far viaggiare il visitatore fra XIV e XX secolo, fra arte medievale ed esperienze artistiche contemporanee emerse in Italia. Insomma da Nicola Pisano ad Alberto Burri…

Intanto, a viaggiare fisicamente per raggiugere Mesagne sono le 51 opere. «Un grande sforzo logistico, movimentare da tutta Italia queste opere provenienti dai maggiori musei e da collezioni private – ha commentato Pierangelo Argentieri, presidente di Puglia Walking -. Uno sforzo logistico importante, che vede la prossima settimana tutta l’organizzazione della mostra impegnata nei trasporti e nei trasferimenti, per un valore complessivo assicurato, che supera gli 80 milioni di euro». «Questa – ha osservato Argentieri – è la più grande mostra d’arte, probabilmente da Napoli, che sia stata mai ideata, progettata e organizzata nel Sud Italia ed in Puglia, in particolare. È una mostra che cambia completamente gli scenari e che espone tutti alla responsabilità di organizzare eventi, che devono sempre crescere sia nella qualità, sia nel contenuto scientifico, sia nel coinvolgimento vincente del “modello Mesagne, pubblico-privato” – ha concluso Pierangelo Argentieri -. Bisogna ulteriormente trovare una sponda di buone pratiche da riprodurre in tutta la Puglia in particolare, e in tutto il Sud Italia, più in generale, dove spesso per nostra sfortuna, mancano occasioni di cultura, che proiettino in una dimensione che non sia quella provincialistica, ma piuttosto nazionale, se non internazionale».

A proposito del già citato Giampietrino, un particolare del «Polittico» sarà assieme ad opere del suo maestro e della Bottega, che si andò determinando accanto al Genio: ogni opera sarà esempio del «il Rinascimento e la versione “umbratile”» ed in quella sala di capolavori, dominata dal «Busto di gentildonna» di Matteo Cividali (1436-1502) sarà possibile godere dell’arte ancora meglio stando comodamente seduti su divani e poltrone Edra, il meglio del design assieme ai grandi dell’arte italiana, per un evento che si preannuncia unico e da consegnare ai posteri assieme al G7 di Savelletri.

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