Mozione di Leu per potenziamento rete consultori familiari e individuazione di un immobile comunale da destinarsi a consultorio

Oggetto: Piena applicazione della L. 194/78, potenziamento della rete dei consultori familiari e individuazione di un immobile comunale da destinarsi a consultorio familiare in applicazione della L. 405/75 e della L.34/96.

I sottoscritti Consiglieri Comunali, ai sensi dell’art. 65 del vigente Regolamento, chiede al Consiglio comunale di esprimersi attraverso un voto in merito alla seguente mozione.

PREMESSO CHE:

La Legge 194/78 riconosce il diritto della donna alla scelta dell’interruzione volontaria della gravidanza (Ivg entro i primi 90 giorni artt. 4, 5 e Ivg dopo i primi 90 giorni artt. 6,7), gratuita e nelle strutture pubbliche, saldando insieme il diritto all’autodeterminazione femminile e il diritto alla salute, nonché sottolinea il ruolo centrale del consultorio nella promozione della procreazione responsabile, dell’educazione sessuale e della prevenzione dell’aborto;

La Legge 194/78 nel riconoscere l’obiezione di coscienza al personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie esonerandolo “dal compimento delle procedure e delle attività specificamente e necessariamente dirette a determinare l’interruzione della gravidanza, e non dall’assistenza antecedente e conseguente all’intervento” ribadisce che “Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti secondo le modalità previste dagli articoli 5, 7 e 8. La regione ne controlla e garantisce l’attuazione anche attraverso la mobilità del personale”.

La legge n. 405/75 istituisce i consultori familiari con lo scopo di assicurare:

  1. a) l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile;
  2. b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti;
  3. c) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento;
  4. d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza, consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso;

d-bis) l’informazione e l’assistenza riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana, nonché alle tecniche di procreazione medicalmente assistita;

d-ter) l’informazione sulle procedure per l’adozione e l’affidamento familiare;

CONSIDERATO CHE:

Nel paese è in corso una campagna di attacco al diritto inalienabile all’autodeterminazione di  ciascuna donna e alla rete socio-sanitaria e assistenziale di supporto alla maternità responsabile, che ha recentemente trovato una risposta istituzionale nella mozione n. 434/2018 approvata dal Consiglio comunale di Verona, che destina finanziamenti pubblici ad attività contrarie all’Ivg, disattendendo i principi della L. 194/78;

A distanza di 40 anni dall’approvazione della L. 194/78 si rende invece necessario intervenire per rilanciarne la piena attuazione, anche in considerazione degli interventi del Consiglio d’Europa e del Comitato Europeo dei Diritti Sociali che nel 2016 e nel 2014 hanno condannato l’Italia per aver violato il diritto alla salute delle donne che vogliono abortire riconoscendo le grosse difficoltà che esse incontrano nell’accesso ai servizi d’interruzione di gravidanza anche per la ingente quantità di medici obiettori presenti nel nostro Stato;

Poiché secondi i dati ASL il totale dei medici ginecologi del presidio sanitario “Perrino” di Brindisi sono obiettori, si rende necessaria l’affermazione di un indirizzo politico del Consiglio comunale e del relativo impegno esecutivo della Giunta;

RILEVATO CHE:

  • Nell’ottica della realizzazione di una reale integrazione tra le politiche di welfare, l’Ente Comune è chiamato ad assumere un ruolo di programmazione e coordinamento con gli altri Enti operanti sul territorio;
  • Allo stato attuale, sul territorio comunale insistono due consultori familiari, a fronte di una popolazione complessiva di circa 88.000 abitanti, mentre la legge 34/96 all’art.3 individua un consultorio familiare ogni 20.000 abitanti;

IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA

Ad affermare che la città di Brindisi informa le sue politiche al principio di laicità ed è  “città a favore del diritto all’autodeterminazione delle donne”;

Ad attuare politiche e pratiche di sostegno alla maternità e paternità responsabile, sostenendo la piena applicazione della L. 194/78 ed il potenziamento dei servizi socio-assistenziali previsti dalla L. 405/75 e della L.34/96, nello specifico:

  • individuando una sede opportuna per un consultorio familiare sul territorio di Brindisi;
  • attivando un tavolo istituzionale con l’Asl per programmare e coordinare le attività propedeutiche all’allocazione delle risorse professionali e finanziarie a valere sul Piano di Zona Sociale e sulle Politiche sociali, al fine di  assicurare  una  piena integrazione delle politiche di welfare;
  • sostenendo e potenziando la rete di formazioni sociali di base e di associazioni di volontariato cittadine in collaborazione con i consultori (art. 2 L. 194/78);

Ad inviare la presente mozione alla Giunta della Regione PUGLIA, sollecitandola a:

  • assicurare adeguati parametri di personale sanitario, al fine di garantire la piena applicazione della legge;
  • adempiere ai compiti, di spettanza della Regione, di verificare che le Asl organizzino il controllo e garanzia del servizio di Ivg;
  • a prevedere, nel caso di situazioni di grave carenza del personale medico non obiettore, l’indizione di concorsi pubblici con indicazione, tra i requisiti per la partecipazione, della disponibilità a svolgere tutte le specifiche funzioni in applicazione della legge 194.

Gruppo Consiliare Leu

Alessandro ANTONINO

Giuseppe MASSARO

 

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