Multiservizi: il Comune ripianerà perdite per 2,3 milioni e presenterà un Piano industriale alla Corte dei Conti. Basterà?

BRINDISI – Tre bilanci (2014, 2015 e 2016) da ripianare, per un esborso complessivo pari a 2,3 milioni di euro (1,4 mln la perdita per il 2014, 950.000 euro per il 2015, 870.000 euro per il 2016): questo il bagno di sangue al quale il Comune – “a differenza di quanto sostenuto da qualche mago che profetizzava esercizi in utile”, ha ironizzato il Commissario Giuffrè – deve fare fronte per continuare a sperare in un salvataggio in extremis della Multiservizi.

Eppure i tre esercizi in rosso, ai quali si aggiungono i bilanci in perdita del 2012 e del 2013, consiglierebbero, Legge Madia alla mano, la liquidazione della società. Il Comune e l’Amministratore unico Palasciano, però, credono fermamente nella possibilità che la Multiservizi possa ampiamente giocarsi le sue carte in futuro. Così, entro 15 giorni il dr. Palasciano presenterà un Piano industriale quadriennale da sottoporre alla valutazione della Corte dei Conti; Piano che mira a pareggiare i conti entro il 2020.

Come raggiungere il risultato? Risparmiando sui rapporti con i fornitori, sui servizi e sul personale. “Quando rischi di non mangiare il primo ed il secondo, puoi rinunciare al dessert”, ha affermato metaforicamente il Commissario Giuffrè, alludendo ai tagli previsti sullo straordinario; alla rideterminazione dei premi (che saranno elargiti solo al termine dell’esercizio e non più mensilmente) e delle ferie; alla volontà di non riconfermare i 19 lavoratori a tempo determinato, il cui contratto scadrà a novembre, e di intervenire sui 50 lavoratori giudicati inabili a lavorare. A complicare il tutto c’è però il vincolo posto dalla Legge Madia rispetto alle nuove assunzioni, che da dicembre non potranno più essere effettuate. Ed a proposito dei lavoratori a tempo determinato che non verranno confermati, Bobo Aprile dei Cobas ha annunciato battaglia su questo fronte, ed è probabile che i lavoratori presenteranno ricorso contro tale provvedimento.

Altro pilastro del piano di razionalizzazione è costituito dall’istituzione della centrale unica per gli acquisti, che permetterà anch’essa di produrre risparmi considerevoli.

Giuffrè e Palasciano hanno inoltre fatto riferimento alla pratica degli ordini verbali non consacrati in ordini scritti, un modus operandi che ha generato numerosi contenziosi nel corso degli anni, alcuni addirittura sfociati in decreti ingiuntivi avanzati dai vari Amministratori unici nei confronti del Comune: “Se un Amministratore non era d’accordo con la linea del socio unico, doveva dimettersi, non inoltrare decreti ingiuntivi, i quali hanno comportato aggravi di spesa e costi da sopportare assolutamente evitabili; una roba da Iene”, ha tuonato Palasciano.

Con le somme risparmiate attraverso la razionalizzazione delle spese sul personale e sui servizi (l’esempio portato nel corso della conferenza stampa è quello della gettoniera automatica da installare nel parcheggio dell’aeroporto, la quale sostituirà i tre parcheggiatori ivi attivi), e tramite gli accordi raggiunti con i fornitori, si potranno così effettuare alcuni investimenti sul parco mezzi, acquistando ad esempio dei trattorini o dei mezzi meno inquinanti.

Infine, l’obiettivo è quello di rendere maggiormente qualificato il personale attraverso l’istituzione di nuovi corsi (anche per imparare la lingua inglese) ed attraverso una convenzione da stipulare con la facolotà di Agraria di Bari, che permetterà di supportare il personale nel trattamento del verde, istruendolo sulle tecniche innovative via via sperimentate.

Il Comune, insomma, ci sta mettendo tutto quanto necessario per garantire un futuro alla sua maggiore partecipata e per trasformarla in una grande risorsa per la città, come è nelle sue potenzialità. Per poter proseguire la partita, però, bisognerà rimettersi all’insindacabile giudizio della Corte dei Conti.

Andrea Pezzuto
Redazione

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