Museo Ribezzo, Bozzetti: “La Capone e la Soprintendenza ci hanno snobbato per l’ennesima volta”

gianluca bozzetti
Gianluca Bozzetti

BRINDISI – Alle promesse non sono seguiti i fatti: come spesso accaduto al nostro territorio, infatti, dalla Regione e dal Governo non si è registrata la necessaria sensibilità per venire incontro alle richieste in ambito culturale avanzate da Brindisi, ed in questo caso specifico dalla direttrice del Museo Ribezzo Emilia Mannozzi.

La vicenda è stata seguita da vicino anche dal Consigliere regionale del M5S Gianluca Bozzetti, che ripercorre le tappe e spiega lo stato dell’arte in merito al mancato arrivo di reperti da altre sedi che potessero sopperire al trasferimento di quelli presenti all’interno del museo brindisino: “La direttrice del museo, subito dopo che è emersa la questione legata al prestito dei bronzi del Serrone, chiese alla Soprintendenza la possibilità di poter allestire una nuova mostra, utilizzando anche i reperti presenti in deposito. Da parte mia, immediatamente contattai l’Assessore Capone chiedendole di intercedere verso la Soprintendenza per accelerare l’iter e per cercare di ottenere quanto prima questo allestimento che potesse tamponare il vuoto creatosi nelle varie vetrine del Museo Ribezzo. La Capone rispose che si sarebbe attivata celermente, ma il dato di fatto è che la direttrice non ha ricevuto risposta entro i 60 giorni, ed in casi come questo vale il silenzio assenso. La stessa direttrice, il mese scorso, ha poi presentato all’Assessore competente, ovvero la Capone, una serie di progetti inerenti il 2018 ed il 2019 volti ad allestire mostre ed a svolgere una serie di attività. Bene, la Capone, ad oggi, non ha ancora fornito risposta in merito.

In sostanza, sia la Capone che la Soprintendenza non hanno mantenuto la parola data ed hanno snobbato Brindisi, lasciando vuota un’ala importante del museo, con i crocieristi che non hanno potuto apprezzare i pezzi più pregiati.

Adesso proverò a sollecitare chi di dovere affinché alle parole seguano i fatti, fermo restando che i bronzi torneranno al loro posto a maggio. Spiace comunque constatare come ancora una volta a pagarne le conseguenze sia il nostro territorio”.

Nota a margine: oltre ai bronzi di Punta del Serrone, mancano all’appello anche i reperti trasferiti al Museo di Egnazia o – come accaduto di recente per il Bacco brindisino – al Museo comunale di Francavilla.

Andrea Pezzuto

 

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