Più volte ho espresso le ragioni del mio convincimento riguardante la necessità ed urgenza di liberare il Comune da questi amministratori, certamente rispettabili sul piano personale, ma sicuramente carichi di inettitudine, inesperienza ed incapacità politica a gestire un Ente locale ed ora, che tanto è accaduto, immediatamente sono emersi taluni analisti per disegnare (per chi?) le ipotesi di percorso da seguire per un anno al termine del quale dichiarare il positivo cambiamento socio-economico della città. Per questi soloni, per buona fortuna limitati nel numero e rappresentativi solo del loro vuoto pneumatico, è opportuno segnalare che la gestione NON CONTROLLATA del Commissario prefettizio di prossima nomina può provoca danni rilevanti, anche di immagine, per la Comunità. Per tale ragione ebbi a suggerire, fra i primi atti degli Organi comunali, oggi sciolti, la verifica dei provvedimenti adottati dall’Uomo dello Stato al fine di avere certezza prioritariamente della attuale situazione finanziaria dell’Ente ed in subordine per denunziare al Prefetto l’eventuale ingerenza nell’adozione di deliberazioni aventi natura di straordinaria amministrazione. Naturalmente, non sono mancati in quel periodo atti di collaborazione, consentiti dall’apparato burocratico, come quello, per esempio, di rilevante importanza degli equilibri di bilancio adottato dal Commissario con i poteri del Consiglio pur in vigenza dell’insediamento della sindaca e non mancano, sia pure nel breve periodo del precedente commissariamento, adozione di delibere che non tarderanno a produrre le negative conseguenze sulla cittadinanza.
Ora, se le cose stanno in tal modo e se responsabilità dovessero appartenere anche agli Uffici di pensatoio municipale cui ricade la gestione spartitoria, prevista dalla norma, fra i due Organi politico di programmazione ed esecutivo, è di tutta evidenza che si configura in capo al commissario prefettizio il compito di azionare i meccanismi rivolti al recupero di somme indebitamente erogate. Vi sono compiti che più facilmente possono essere svolti dall’organo prefettizio, quali l’avvio di azioni coattive di crediti vantati dall’Ente o di recupero di residui attivi non perenti o di soppressione di residui passivi non aventi più titolo. Non è da dimenticare che importante azione penetrativa in alcuni gangli del settore finanziario del Comune ben può essere avviata dal Commissario nell’ottica, per esempio, di un ammodernamento giuridico della partecipata Brindisi Multiservizi o nel campo del settore delle risorse umane per sgombrare zone fumose che talvolta appaiono.
In questa sintetica ottica, scevra da qualsiasi condizionamento, giusto per dire, o da folgorazioni o peggio nel disimpegno non rilevato degli obblighi del Collegio dei Revisori, è possibile immaginare positivamente la funzione del Commissario prefettizio che di fatto consegna, a fine mandato, una amministrazione quanto meno non più in stato di pre dissesto finanziario.
Dr. Franco Leoci
la figura di un prestigioso ex poliziotto è quella più idonea a gestire la delicata e lunga fase di transizione.