Abbiamo appreso da un incontro tenuto nella stanza del Presidente, senza la nostra iniziale presenza (perché non avvisati), della volontà di alcune sigle sindacali a sottoscrivere con al parte pubblica il contratto decentrato per il triennio 2016 – 2018.
È necessaria una breve premessa. Abbiamo partecipato attivamente a tutte le fasi di contrattazione per cercare di portare a casa un accordo che potesse invertire la politica della gestione delle risorse umane nella Provincia di Brindisi.
Giusto per intenderci volevamo, così come vogliamo rompere, quell’andazzo che permette di trovare con grande facilità le risorse finanziarie per pagare le cause inutili che vengono perse, mentre si hanno grandissime difficoltà a reperire e programmare correttamente la spesa per l’acquisto degli strumenti di lavoro e di reperire le risorse da destinare alla contrattazione decentrata per tutto il personale.
È nota la nostra battaglia finalizzata a cercare realizzare già dal 2018 una progressione economica orizzontale, negata dalla parte pubblica che erigendo un muro invalicabile , si è nascosta dietro la motivazione della illegittimità della richiesta, anche di fronte alla nostra esibizione di atti prodotti in altri enti che ne dimostravano il contrario.
Abbiamo chiesto che le economie registrate sulle risorse economiche impegnate e destinate alle posizioni organizzative e micro indennità del personale transitato ad altri Enti (Mercato del lavoro) ritornassero nella disponibilità del nostro fondo di produttività. A nostro avviso il fondo della produttività si sta depauperando inutilmente – già a partire dal 2018 –, registrando una grave riduzione di circa €40.000,00 anche per gli anni successivi.
Abbiamo chiesto che venisse riconosciuta la maggiorazione oraria del pagamento del lavoro straordinario nelle fasce più disagiate anche nel caso in cui il lavoratore avesse deciso di recuperare quelle ore così come contrattualmente previsto. Anche qui la parte pubblica si è espressa negativamente.
Abbiamo chiesto di programmare la spesa e di predisporre una valutazione concreta del costo di abbattimento delle barriere architettoniche sia per i nostri colleghi e soprattutto per gli utenti.
In questo caso la Parte Pubblica è stata più sottilmente astuta, rispondendo che ciò sarebbe stato realizzato “Compatibilmente con le problematiche connesse con gli equilibri di bilancio”. Abbiamo capito che non si voleva affrontare il problema neanche su base programmatica.
In compenso la Parte Pubblica si è dimostrata disponibile a riconoscere non valide ai fini del conteggio delle presenze nella valutazione delle performance le assenze del lavoratore legate alla 104. Anche in questo caso ci si è premoniti di dimostrare quanto veniva fatto in altri Enti e quanto dispone la normativa in vigore.
Inoltre ci sono state prospettate le progressioni economiche orizzontali, a far data dal 2019, senza però alcun impegno formale o sottoscrizione di un accordo che impegnasse le parti.
Un ultimo riflessione la vogliamo fare in relazione alle 8 revisioni di accordo con la revisione n. 1 e la revisione n. 8 sostanzialmente uguali.
Appare evidente come abbiamo solo urlato nel deserto, pertanto, questa Organizzazione Sindacale, ha deciso, a tutela degli interessi di tutti i lavoratori, di non sottoscrivere il contratto decentrato, riservandosi una ulteriore riflessione anche dal punto di vista giuridico .
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