In Germania appuntamento irrinunciabile per le cantine italiane. Migliaia di visitatori e operatori del settore nello stand di Cantele.
Bilancio in positivo per l’edizione 2018 del ProWein, la fiera di settore dedicata al pubblico specializzato che, quest’anno in particolare, ha dedicato momenti di rilievo al vino italiano, tra i quali il “grande wine tasting Tre Bicchieri”.
Oltre 1.700 le cantine italiane. Centinaia gli eventi promossi, tra degustazioni, seminari e presentazioni. Parola d’ordine per la Puglia: internazionalizzare.
Nello spazio espositivo della cantina Cantele, presente in fiera con un proprio stand, la presentazione dei brand di successo che oggi raccontano il vino di Puglia nel mondo. Primitivo, Negroamaro, Salice Salentino, Chardonnay, Verdeca, Fiano e l’ultimo nato in casa Cantele, il Varius con blend di Negroamaro e Susumaniello. Le novità e i must dell’azienda di famiglia in esposizione per guardare all’emozione del consumatore.
“Il ProWein rappresenta ancora oggi il momento di confronto culminante per tutti i mercati del vino -. commenta Paolo Cantele, brand manager della cantina salentina – Ma sopratutto é per noi produttori pugliesi un’occasione irrinunciabile per raccontarci e mostrare al mondo la tradizione del Salento e della Puglia. A Düsseldorf comprendiamo le esigenze dei consumatori, le tendenze del mercato del vino e facciamo quadrato sulle strategie da adottare per far sì che i prodotti tipici del nostro territorio, come il vino, diventino volano di sviluppo per la nostra comunità. Non possiamo dimenticare che l’agroalimentare rappresenta oggi la principale risorsa dell’economia pugliese”.
Il paniere dei prodotti tipici pugliesi, infatti, é generoso: bianchi, rossi e rosati notoriamente apprezzati “ma sui quali c’è ancora la necessità di puntare. Manifestazioni di questa caratura diventano strumento essenziale di promozione e di valorizzazione dei prodotti che hanno la certificazione di qualità. Questo processo non può che passare attraverso la crescita di fenomeni di grande tendenza come l’enoturismo e la commercializzazione all’estero”, conclude Paolo Cantele.