“Nuova sistemazione per l’area di porta Mesagne”

“Le porte superstiti della città, fra quelle conosciute, sono due: porta Lecce e porta Mesagne , conosciuta anche come porta Napoli. Quest’ultima, la più antica e la più importante, era già presente all’epoca dell’impero romano, anche se in una forma diversa da quella che oggi vediamo. Ha rischiato il completo abbattimento nel 1925, a causa della mancanza di fondi per il restauro, salvata poi grazie alla caparbietà del canonico Camassa, parroco della cattedrale e Presidente della Commissione Provinciale dei Monumenti.
Oggi che Brindisi si è ingrandita, Porta Mesagne non è più la porta della città, le vie di accesso sono altre. Oggi porta Mesagne è un monumento, al quale se ne affiancano altri importanti due: Ii bastione Carlo V (1236) e le vasche limarie (II sec. A.C.), a cui si vanno ad aggiungere le cinquecentesche mura di cinta della città, tutt’ora in gran parte esistenti, ma invisibili perché inglobate dalle nuove costruzioni che si affacciano sulle strade via Cristoforo Colombo e via Bastioni San Giorgio. L’intero complesso monumentale è stretto fra le due strade cittadine e l’antica porta è attraversata dalla strada carrabile che da via Appia diventa via Carmine, permettendo quindi alle auto di passare sotto l’arco della porta.
Un accesso al centro di Brindisi sottomesso alle ragioni del traffico veicolare, rendendo di fatto i monumenti poco valorizzati. Non è certo il giusto modo di rendere onore alla nostra storia, che abbiamo rischiato più volte di cancellare (le volte delle vasche limarie furono distrutte per riempire queste di terra e renderle più resistenti alle cannonate nemiche).
Oltre ciò, nei pressi della porta, lato esterno, insistono degli armadi telefonici di plastica grigia, ridotti in cattive condizioni e che mal si accostano agli antichi monumenti.
Anche in considerazione che la via Appia è entrata a far parte del patrimonio dell’Unesco, la più antica porta di accesso a Brindisi, la strada che la attraversa e i monumenti circostanti, meriterebbero sicuramente una sistemazione più consona, spostando gli armadi di plastica grigia della fibra ottica e vietando alle automobili il transito, organizzando l’intera area con una nuova isola pedonale, con del verde e delle tabelle esplicative consone.
Le sottoscritte associazioni hanno già inviato la richiesta agli organi competenti, sperando che possa essere accolta al più presto. La richiesta ha riguardato anche la ripresa degli accordi con Enel, per l’abbattimento dei locali su via Bastioni San Giorgio, che permetterebbe di rendere nuovamente visibile un bel pezzo di mura di cinta della città.
WWF Brindisi, Italia Nostra Brindisi, Legambiente Brindisi, Medicina Democratica, A.C.L.I. Provinciali Brindisi, Fondazione “Tonino di Giulio”, Medici per l’Ambiente, Anpi Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, Salute Pubblica, No al Carbone, Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri Brindisi, Associazione 50 &più, Associazione Brindisi e le Antiche Strade
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