OSTUNI – I finanzieri del dipendente Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari, – emesso dal Tribunale del Riesame di Lecce – nei confronti di un imprenditore ostunese.
L’attività odierna, nata da elementi di intelligence riferibili ad ipotesi di riciclaggio di orologi di prestigiosi brand internazionali che avevano disvelato un complesso sistema di contraffazione, ricettazione di preziosi beni commercializzati in Italia ed in Europa, aveva già portato, nell’aprile del 2018, all’arresto di 6 soggetti residenti nelle provincie di Brindisi, Taranto e Napoli.
In particolare, il gruppo criminale, alterava – mediante assemblaggio – pezzi non autentici con movimenti e parti originali di costosissimi orologi. I beni, corredati da scatole, garanzie, certificati di proprietà ed altri accessori (in modo da creare pezzi difficilmente riconoscibili da normali acquirenti come accertato dalle perizie di famose maison orologiere) venivano poi rivenduti, da una nota oreficeria della provincia brindisina ad ignari clienti e/o ad altre imprese.
Successivamente, dallo sviluppo delle attività d’indagine, l’A.G. inquirente (nella persona del Dott. Raffaele Casto Sost.) aveva richiesto ed ottenuto dal citato Organo magistratuale di Lecce l’aggravamento degli obblighi di dimora dell’imprenditore coinvolto nell’inchiesta (Giuseppe Pannofino, di Ostuni, di anni 57, della gioielleria “Lo Scrigno”, già colpito dall’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a seguito dell’Operazione Frankstein del 17 aprile 2018), per l’ipotesi di auto-riciclaggio aggravato.
Da ultimo, la Suprema Corte di Cassazione – in Camera di Consiglio – ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’imputato.
Pertanto, nella serata del 9 gennaio, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno proceduto ad eseguire il provvedimento di custodia cautelare emanato dal Tribunale.