Desta non poche perplessità il nuovo piano della sosta in vigore dal 1° febbraio nel Comune capoluogo sia dal punto di vista dei costi a carico dei cittadini sia sotto l’aspetto dell’effettiva incidenza dello strumento sull’uso disciplinato degli spazi urbani. Procedendo con ordine, riteniamo ingiustificato il rincaro del costo dei pass residenti triplicato rispetto a poco più di un anno fa prima del “piano Castelli”, che passa da 20 euro a 60 euro annui considerati i + 10 euro del piano attuale. Stessa cosa dicasi per il secondo pass che subisce un aumento di 140 euro annui. Di contro, la conferma del costo del pass per lavoratori pari a 220 euro annui e la contestuale assenza di politiche atte a disincentivare l’uso del mezzo privato a favore del mezzo pubblico, vanifica di fatto la disponibilità di aree di sosta libere e/o a pagamento. Ciò considerato che nelle prime ore della giornata la considerevole disponibilità di posti a sosta gratuita diviene ad esclusivo appannaggio degli stessi pendolari. Ci saremmo aspettati, nelle zone critiche, aree a sosta gratuita a rotazione. La decisione di consentire la sosta di mezz’ora al costo di un euro su corso Garibaldi la riteniamo “GARIBALDINA”, finalizzata solo a creare confusione tra gli automobilisti, esponendoli a possibili violazioni, in considerazione degli orari (10.30 – 12.30 17.30 – 19.30) che tra l’altro non coincidono con quelli di apertura delle attività commerciali. Un piano incentrato al risparmio visti gli investimenti pressoché nulli in termini di innovazione. Ai costi del rinnovo dei pass ed abbonamenti si sommano i disagi dovuti a causa della burocrazia. L’ADOC ha suggerito da diverso tempo il rilascio di pass/abbonamenti dotati di microchip che non abbisognano della sostituzione e che possono essere ricaricati/rinnovati direttamente dal cittadino attraverso i normali canali di pagamento. Quanto sopra, sortirebbe degli indubbi benefici in termini di risparmio, lotta all’evasione e facilitazioni nel controllo da parte degli ausiliari (che andrebbero dotati di lettore evitando il controllo a vista). Tra le criticità, pensiamo altresì alla dislocazione dei parchimetri a volte fuori uso e non coincidenti con le aree di sosta a pagamento che costringono i cittadini a vere e proprie “caccia al tesoro”, senza parlare dell’adeguamento alle nuove norme, ad oggi disattese, che
prevedono la possibilità di pagare anche con carta di credito e/o bancomat. Sulla disponibilità di posti, inoltre, sarebbe utile una verifica sulla legittimità degli stalli a ridosso di incroci e passi carrabili nel rispetto del codice della strada. L’ADOC per le considerazioni sopra espresse, inoltrerà una richiesta di incontro alla struttura commissariale.
Giuseppe Zippo (Adoc Brindisi)