BRINDISI – «Aggiungi un posto a tavola», la leggendaria commedia musicale, sarà in scena al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi mercoledì 30 e giovedì 31 gennaio (sipario ore 20.30): uno dei più grandi successi di sempre del teatro italiano firmato dall’inossidabile coppia artistica Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritto con Jaja Fiastri – la commediografa, sceneggiatrice e paroliera scomparsa lo scorso 28 dicembre – e con le musiche di Armando Trovajoli. Nel ruolo di don Silvestro spicca Gianluca Guidi, che ha anche ripreso la regia originale dello spettacolo. A Brindisi arriva con il sostegno della Regione Puglia e del Teatro Pubblico Pugliese.
La commedia esordì l’8 dicembre 1974 con protagonista Johnny Dorelli (nel cast c’erano anche Daniela Goggi, Bice Valori, Renato Turi e Paolo Panelli) ed ora torna a teatro nell’interpretazione del figlio Gianluca Guidi che, ormai più di dieci anni fa, ne raccolse l’eredità. Un caso su cui Guidi ama scherzare dicendo «Ormai questo testo appartiene alla mia famiglia per usucapione». Ma, a parte le batture, vestire i panni di don Silvestro per certi versi ha rappresentato una sfida, per lui così somigliante al padre nella voce, nella gestualità, nella mimica facciale, oltre che nell’ironia, ma che Guidi può dire di aver vinto a mani basse.
Da quando è stata rappresentata per la prima volta, «Aggiungi un posto a tavola» ha mietuto successi senza precedenti ed è stata applaudita in Italia da centinaia di migliaia di spettatori. Incredibile anche la sua fortuna all’estero, con oltre trenta edizioni viste da quindici milioni di persone. Un successo universale, dunque, per una commedia che è prima di tutto un inno alla felicità e all’amore, alla speranza e alla solidarietà. L’allestimento attuale è stato creato per celebrare gli ottanta anni del Teatro Brancaccio di Roma e ha già riscosso migliaia di spettatori. Quest’ultima edizione, oltre a Gianluca Guidi, vede impegnati alcuni personaggi “storici” della commedia: tra gli artisti in scena ci sono, ad esempio, Enzo Garinei, che dopo cinquecento repliche nel ruolo del sindaco Crispino, alle soglie dei 93 anni, è passato a essere «La voce di Lassù», e Marco Simeoli che, lasciati i panni di Toto, è entrato in quelli di Crispino. Dietro le quinte c’è sempre il grandissimo coreografo Gino Landi, le ingegnose scenografie – l’Arca, la canonica, la piazza, la tavola imbandita per tutto il villaggio (più Uno!) – sono di Gabriele Moreschi che ha ripreso quelle originali di Guido Coltellacci, assistito da Cristina Arrò. Il direttore musicale è Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli. Tra i nuovo arrivi Camilla Nigro, nei panni di Clementina, e Francesca Nunzi, in quelli di Ortensia, la moglie di Crispino. In tutto un cast di 17 artisti, tra cantanti e ballerini.
La storia, che Jaja Fiastri scrisse ispirandosi liberamente al libro «After me the deluge» di David Forrest, narra le avventure di don Silvestro, parroco di un paesino di montagna che un giorno riceve una telefonata a dir poco inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per salvare se stesso e il villaggio dall’imminente secondo diluvio universale. Il giovane parroco, aiutato dai compaesani, riesce nell’impresa nonostante più di qualcuno tenti di ostacolarlo. Ma proprio mentre scoppia il diluvio arriva un cardinale, inviato da Roma, che convince la gente a non seguirlo accusandolo di pazzia. Riuscirà don Silvestro a salvare l’umanità dall’estinzione? Naturalmente sì se a volerlo è l’Onnipotente: finalmente tornato il sereno, tutto il paese si ritroverà unito davanti a una lunghissima tavola imbandita con… un posto in più per “Lui”! La commedia si conclude così, con l’omonima canzone, come era iniziata.
«Aggiungi un posto a tavola è una favola che parla d’amore, di accoglienza, di vita nuova da inventare e, possibilmente, da migliorare – spiega Gianluca Guidi nelle note di regia –, di esseri umani che hanno la possibilità di creare un mondo nuovo… e perché no? Anche di fede… minuscola per la scrittura ma assolutamente maiuscola se intesa come fiducia in se stessi, nel prossimo e nel futuro».
Si comincia alle ore 20.30
Durata spettacolo: 155 minuti (due atti)
Per tutte le informazioni www.nuovoteatroverdi.com
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