“Non possiamo più aspettare. Ho chiesto formalmente alla presidente dell’Assemblea la convocazione del Consiglio regionale per l’esame della proposta di legge sull’obbligo vaccinale del personale sanitario, approvata all’unanimità dalla Commissione quasi un mese fa, con il parere favorevole dell’assessore Lopalco. La mancata approvazione potrebbe comportare la sospensione delle attività nei reparti a rischio, tipo ematologia, oncologia, rianimazione, sale operatorie, geriatria, medicina, ostetricia e molti altri”.
Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati, comunicando il deposito in data odierna della richiesta formale di convocazione del Consiglio regionale.
“La proposta di legge giace in attesa dell’iscrizione all’ordine del giorno dal 19 gennaio scorso. All’infuori dell’obbligo, allo stato non ci sono rimedi per contenere l’alta percentuale di personale sanitario non vaccinato, se non la dichiarazione d’inidoneità allo svolgimento dell’attività nei reparti a rischio. Tutto questo, però, non si risolve in un rimedio ma aggrava la situazione, perché a fronte di numerose dichiarazioni d’inidoneità si generano difficoltà nel formare i turni di lavoro, con il concreto rischio di dover registrare la sospensione dell’attività nei reparti a rischio e dunque un disservizio a carico dei malati.
La proposta di legge è stata peraltro presentata sulla base delle migliori opinioni scientifiche, a partire dalla cosiddetta Carta di Pisa, redatta tra gli altri dal prof. Pierluigi Lopalco e della sentenza della Corte costituzionale n. 137 del 2019, con cui era dichiarata legittima la legge pugliese, relatore l’attuale ministro della giustizia Marta Cartabia”.