Sono passati 27 anni dal mio esame di maturità. Ricordo ogni paura e sensazione, compresa la rapidità con cui si trova sempre qualcosa da scrivere, anche quando si teme di aver dimenticato tutto. E invece, un attimo dopo, si riattiva un istintivo ordine mentale che aiuta a raccontare e ad elaborare nella giusta sequenza ogni informazione di cui si dispone.
Che non sia stato un anno facile, per voi ragazzi impegnati nella prova di quest’anno, non servirebbe neppure dirlo, si torna a contare il tempo trascorso in pandemia. Ed è stato un tempo complicato, per questa e chissà per quante altre ragioni. Ma è bella l’età di chi oggi sosterrà gli esami di maturità.
È l’età in cui tutto appare possibile, in cui c’è sempre modo per recuperare tutto ciò che non si è avuto il tempo di fare.
Perché è vostro il futuro, cari ragazzi. Siate certi che tutto ciò di cui avrete bisogno, domani e sempre, è alla vostra portata. Quello che volete essere o diventare dipende soprattutto da voi stessi, dalla tenacia e dal sorriso con cui saprete accogliere la vita che vi aspetta. Da come, giorno dopo giorno, guarderete alle opportunità che vi si presenteranno e da come imparerete a gestire gli ostacoli che non mancheranno.
Cari maturandi, andate a sostenere il vostro esame con l’ottimismo e la diligenza di cui siete capaci. Basteranno per superare tutto, nel migliore dei modi.