BRINDISI – Come abbondantemente previsto ad oggi solo pochissime famiglie hanno aderito allo pseudo servizio aggiuntivo di integrazione scolastica dei bambini disabili che il Comune di Brindisi vorrebbe affidare alla cooperativa Socio Culturale. Ad oggi su 140 bambini con disabilità più o meno grave solo 17 (circa il 10% degli utenti) sono stati iscritti dai relativi genitori al servizio in questione ed il termine ultimo è il 20 dicembre p.v.. Le motivazioni di questa scarsa partecipazione rinvengono dalla pervicace ed irrazionale volontà dell’Amministrazione comunale di voler stravolgere la natura del servizio di integrazione scolastica per i bambini disabili che prevede appunto un servizio svolto all’interno della scuola durante l’orario didattico della mattina all’interno di classi con bambini normodotati proprio per cercare quella inclusione necessaria per la crescita psichico fisica del bambino diversamente abile all’interno della comunità scolastica e non solo. La Giunta Rossi invece individua due strutture comunali (la sede dei servizi sociali di via Grazia Balsamo e quella dell’ex centro anziani di Bozzano) dove far svolgere questo servizio aggiuntivo (non si capisce in che modo), tra l’altro con un affidamento diretto di 93.000 euro e quindi sopra soglia, durante le ore pomeridiane dedicato solo ed esclusivamente ai bambini disabili che usufruiscono del servizio di integrazione scolastica, di fatto “ parcheggiandoli” e quindi “ghettizzandoli”, facendo venir meno quella necessaria integrazione ed inclusione con gli altri bambini normodotati. Come spesso ormai accade il sindaco Rossi e la sua maggioranza di sinistra stanno collezionando continui fallimenti, con l’aggravante che le nostre proposte vengono sistematicamente cestinate salvo poi assistere a repentine inversioni ad U con inutile dispendio di risorse temporali ed economiche. Se di integrazione scolastica si deve parlare basterebbe individuare progetti da svolgere all’interno delle scuole di appartenenza dei bambini disabili, in sintonia con i Dirigenti degli Istituti Comprensivi, durante l’orario di programmazione didattica già adottato dai docenti o da concordare, con la presenza quindi anche dei bambini normodotati, e con la presenza di esperti che garantirebbero un servizio di integrazione tendente alla socializzazione ed alla inclusione degli stessi, coadiuvati dal personale dedicato della cooperativa Socio Culturale. In questo modo si raggiungerebbero quattro risultati: si salvaguarderebbe la continuità didattica, il delicato rapporto bambino/ educatore essenziale per il tipo di servizio somministrato, il rispetto della clausola sociale per gli operatori con il recupero delle ore inopinatamente tagliate nel bando di gara e la legittimità dell’affidamento diretto del servizio alla cooperativa Socio Culturale. Se le adesioni delle famiglie dei bambini disabili al servizio aggiuntivo voluto da Rossi e dalla sua Amministrazione dovessero rimanere di poche unità su 140 previste l’Amministrazione comunale, visto che siamo in tema natalizio, “regalerà” le 93.000 euro alla cooperativa Socio Culturale?
dott. Massimiliano Oggiano
capogruppo FDI
vicepresidente del Consiglio Comunale di Brindisi