Omicidio Stasi: il ruolo della madre, l’ultima telefonata di 20 secondi, il mistero della borsa accanto al cadavere

La morte di Paolo Stasi, ucciso con due colpi di pistola il pomeriggio del 9 novembre scorso, è racchiusa in 20 secondi; quelli dell’ultima telefonata, avvenuta pochi minuti prima del delitto, e che è registrata sul suo smartphone e che si intreccia con un’utenza intestata ad un cittadino straniero, estraneo ai fatti. Una sorta di prestanome, come spesso accade nel mondo dello spaccio di droga. Il suo reale interlocutore, ancora sconosciuto, potrebbe essere lo stesso che gli ha dato appuntamento con la morte, che lo ha invitato ad aprire il portone di casa, dove è stato raggiunto da due proiettili: il primo, quello letale, al petto, il secondo alla spalla mentre Paolo tentava la fuga. In quella casa di via Occhi Bianchi, ormai è certo, transitava droga. Lo avrebbe ammesso la madre della vittima, Nunzia, ascoltata più volte dagli investigatori. E lo avrebbero dimostrato le chat tra madre e figlio nei due mesi antecedenti l’omicidio. Sul fatto che la donna rappresentasse il grimaldello per aprire le porte segrete di un delitto ancora senza colpevoli lo avevamo anticipato in tempi non sospetti, quando intercettammo il commento che scrisse sotto la foto di uno dei 2 indagati, il 18enne amico della vittima, nonché l’unico a frequentare casa Stasi. ‘Feccia umana’ lo definì, quasi che la signora Nunzia avesse il sentore che in qualche modo c’entrasse con l’omicidio del figlio. Sta di fatto che a casa del 18enne i carabinieri hanno trovato e sequestrato 9mila euro divisi – a detta degli inquirenti provento dell’attività di spaccio – oltre una pistola a gas. Restano entrambi sono sequestro, dopo che il Riesame ha rigettato la richiesta del difensore del giovane che ha annunciato richiesta al gip di incidente probatorio sull’arma, certo della innocenza del suo assistito. Infine, spunta il giallo di una borsa trovata accanto al cadavere di Paolo la sera del delitto. Cosa contenesse non è dato sapere, come ancora tanti altri interrogativi che ancora non trovano risposta.

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