La Procura per i Minorenni di Lecce ha richiesto una condanna a 18 anni di reclusione per Luigi Borracino, accusato dell’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne ucciso la sera del 9 novembre 2022 davanti alla sua abitazione a Francavilla Fontana. L’imputato, che all’epoca dei fatti non aveva ancora raggiunto la maggiore età, è detenuto nel carcere di Brindisi dal 22 maggio dello scorso anno.
Le PM Paola Guglielmi e Simona Filoni hanno formulato la richiesta di pena, tenendo conto della riduzione prevista per il rito abbreviato, a cui Borracino ha aderito. L’imputato risponde di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Borracino ha ammesso di aver sparato a Stasi, ma sostiene di non aver avuto l’intenzione di ucciderlo.
Secondo l’accusa, la premeditazione si sarebbe concretizzata attraverso un sopralluogo nei giorni precedenti l’omicidio, probabilmente per pianificare l’azione di fuoco. I futili motivi alla base dell’omicidio sarebbero riconducibili a un debito di 5.000 euro legato alla droga che Paolo Stasi e sua madre, Nunzia D’Errico, avrebbero accumulato nei confronti di Borracino.
Il processo a Borracino sta procedendo parallelamente a un altro processo presso la Corte d’Assise di Brindisi, dove il 22enne Cristian Candita è sotto accusa per aver accompagnato il presunto killer nei pressi dell’abitazione di Stasi la sera del delitto. La famiglia di Paolo Stasi si è costituita parte civile e ha incaricato l’avvocato Domenico Attanasi di rappresentarla.
La prossima udienza è fissata per il 10 giugno, durante la quale è attesa la replica della difesa. Potrebbe essere il giorno del primo verdetto o il momento in cui verranno presentati nuovi elementi a supporto della strategia difensiva.